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Hanno cantato, ballato, pregato e mangiato: circa duemila senegalesi provenienti da tutta la Sardegna, per il nono anno consecutivo hanno deciso di omaggiare la figura di Cheikh Ahmadou Bamba Mbackè, leader del movimento musulmano Mouride, morto nel 1927. Verso mezzogiorno sono partiti da piazza del Carmine e hanno raggiunto il padiglione D della Fiera, in viale Diaz. Lì, dopo lo spazio per le preghiere del Corano, hanno tutti degustato un menù tipico, come da tradizione. C’è chi ha fatto pochi chilometri arrivando dall’hinterland cagliaritano ma anche chi ha viaggiato per qualche ora, partendo dal nord dell’Isola, pur di non mancare all’evento. Tra i protagonisti principali c’è stato Serigne Mame Mor Mbackè, una delle principali figure religiose per tanti senegalesi. Molto soddisfatto per la riuscita dell’iniziativa, e per l’alta partecipazione, il responsabile della comunità senegalese cagliaritana, Abdou Ndiaye.
È proprio lui a lanciare un importantissimo messaggio improntato alla fratellanza: “Siamo promotori del dialogo e dell’integrazione tra i popoli, quella di oggi è una giornata all’insegna della legalità e vuole essere un segnale per dire, a tutti i cari amici sardi, che la diversità è una ricchezza. Quella senegalese”, osserva Ndiaye, “è una comunità radicata già da molti anni qui in Sardegna”.