Oggi il Cagliari festeggia il suo 95° compleanno.
Era il 30 maggio 1920 quando il chirurgo Gaetano Fichera fondò il Cagliari Football Club. L’8 settembre dello stesso anno la compagine cagliaritana affrontò sul campo dello Stallaggio Meloni la Torres, vincendo 5-2. I colori ufficiali sarebbero rimasti neroazzurri fino al 1926, quando arrivò lo storico rossoblù.
Il Cagliari, guidato dall’ungherese Ernest “Egri” Erbstein (vero e proprio maestro del calcio) venne promosso per la prima volta in Serie B il 3 maggio 1931, dopo aver vinto lo spareggio promozione contro la Salernitana. Nel 1935, nonostante il 9° posto in campionato, arrivò il fallimento: dalle ceneri della precedente società nacque l’Unione Sportiva Cagliari. Nel 1952 i rossoblù neopromossi in B si trasferirono dal vecchio campo di Via Pola allo stadio Amsicora.
Il 1960 vide la nuova retrocessione in C, ma con l’avvento del mister Silvestri, detto “Sandokan”, i sardi risalirono presto in B. Intanto, nel ’63 giunse in Sardegna una giovane promessa del calcio, quel Gigi Riva che sarebbe diventato, per bocca del celebre Gianni Brera, “Rombo di Tuono”. Il Cagliari disputò il primo campionato di A nel ‘64/65, riuscendo a salvarsi. Nella squadra già giocavano, oltre a Riva, protagonisti del futuro tricolore come Cera, Martiradonna, Greatti e Nenè. Dopo Silvestri, arrivò a Cagliari il “filosofo” Manlio Scopigno.
Il 1967 fu un anno cruciale: club in crisi, Riva in vendita e tifosi in rivolta in vista di un suo possibile addio. Il presidente Rocca, allora, decise di trasformare il Cagliari in una Spa: fu la mossa vincente. Anche perché dietro la sottoscrizione si celava soprattutto la Saras della famiglia Moratti, proprietaria dell’Internazionale di Milano.
Nel ‘68/69 arrivarono dalla Fiorentina Albertosi e Brugnera in cambio di Rizzo, l’anno successivo dall’Inter Domenghini, Poli e Gori in cambio di Boninsegna. E i rossoblù conquistarono, con la vittoria sul Bari del 12 aprile 1970, lo storico scudetto, quello che significò la rivincita del Sud contro lo strapotere del Nord.
Dalla stagione ’70/71 il Cagliari si trasferì nel nuovo stadio: il Sant’Elia, impianto che ospitò la Coppa dei Campioni e si preparò per accogliere il secondo tricolore rossoblù, non fosse per un terzino austriaco, Hof, passato alla storia come il “Boia del Prater”, che mise fuori gioco Gigi Riva. Dopo il quarto posto del ‘74 fu l’inizio del declino, che si sarebbe consumato nel 1976 con la retrocessione in B.
Con Piras, Lamagni e Selvaggi il Cagliari raggiunse la sesta posizione della massima serie nell’80/81. Ma il coinvolgimento nello scandalo calcioscommesse, in aggiunta alla retrocessione sul campo, portarono i rossoblù a metà anni ’80 nell’anonimato della C.
Un giovane Claudio Ranieri restituì ai sardi la voglia di sognare, e fu artefice di un’autentica impresa sportiva: con due promozioni consecutive riportò il Cagliari in Serie A, poco prima dell’inizio dei Mondiali organizzati in Italia, ospitati anche nel capoluogo sardo.
La famiglia Orrù passò nel 1992 il testimone all’imprenditore Massimo Cellino, chiamato a saldare i debiti del club ma con una squadra che, con Mazzone alla guida, avrebbe conquistato il sesto posto in classifica. Erano i tempi del “Principe” Francescoli, di Herrera e Matteoli. E la stagione successiva fu semifinale, persa contro l’Inter.
L’era Cellino fu costellata di alti e bassi: l’amara retrocessione del ‘96/97 dopo lo spareggio contro il Piacenza, la riconquista della A, e il nuovo capitombolo nel 2000. Nel 2003/2004 il ritorno in massima serie, trascinati da Gianfranco Zola e da un attacco da categoria superiore: Suazo, Esposito e Langella. Nel 2007/2008 una storica salvezza targata Ballardini, Conti e Cossu, poi il gioco frizzante di Allegri e Donadoni (esonerato senza un perché) e ancora le salvezze tra mille vicissitudini: Sant’Elia, Trieste, parentesi Is Arenas, Trieste e ancora Sant’Elia. Con nemmeno 5000 spettatori.
Da quasi un anno il Cagliari è nelle mani di Tommaso Giulini e dopo undici stagioni ha, purtroppo, ritrovato la serie B. L’augurio e la speranza è che i rossoblù possano prontamente risalire nella massima serie.