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“Buoi tristi e maltrattati, costretti a scivolare a Sant’Efisio? Ma stiamo scherzando? Noi li curiamo con amore e grande passione. Vi spiego cosa è successo oggi: troppa ressa intorno agli animali, chiediamo maggiore vigilanza attorno alla Chiesetta di Sant’Efisio”: Francesca Cabras, di Monserrato, ha le lacrime agli occhi. Lei col padre e con tutta la famiglia Cabras, da tantissimi anni, si cura dei buoi che partecipano da protagonisti alla festa di Sant’Efisio. Ma le accuse di oggi degli animalisti della Lav sono state una vera e propria “coltellata” nei confronti della famiglia monserratina che adora e protegge quei buoi con grandissima attenzione.
Oggi a Sant’Efisio è successo un incidente che ha fatto discutere: uno dei buoi scivola, cade, la processione ritarda. L’animale secondo i testimoni ha ripreso a camminare zoppicando. Ma certamente te non può essere colpa di chi lavora un anno intero per questo appuntamento così sentito. Francesca Cabras spiega: “Il Comune dovrebbe lasciare libero l’accesso alla piazzetta della Chiesa di Sant’Efisio, c’era una ressa pazzesca e i buoi non avevano lo spazio per passare. Chi accusa e dice che i buoi sono tristi e sfruttati parla con enorme ignoranza, non conosce minimamente la loro realtà. Sono animali bellissimi, vi assicuro che se uno soltanto di loro oggi fosse stato male mio padre sarebbe stato il primo a fermarsi. Ma la strada lì attorno è troppo scivolosa, e non è corretto permettere a tanta gente di avvicinarsi in quel momento così delicato, quello dell’uscita del Santo trainato dai buoi. Oltretutto i nostri buoi sono ferrati, hanno delle protezioni sotto gli zoccoli, come noi per le scarpe. Nel lastricato non hanno aderenza, bisognerebbe provvedere anche sotto questo aspetto. Ci vuole più sicurezza e rispetto”. La famiglia Cabras dunque risponde così alle accuse definite “ingiuste, diffamatorie e affrettate” degli animalisti della Lav sul presunto utilizzo non corretto dei buoi, che oggi ha scatenato un vivace dibattito nella pagina Fb del nostro giornale dopo la diretta di Sant’Efisio.
Qui sotto, per chi volesse conoscere meglio la bellissima storia dei buoi di Sant’Efisio, riproponiamo il bellissimo articolo di un anno fa scritto da Vanessa Usai per Casteddu Online.
“Vivono a Monserrato in un terreno di due ettari, mangiano bene e si tengono in forma in vista della sfilata più importante dell’anno. La vita idilliaca di Mancaicipprovasa e Nonciarrenescisi, e di Faidibbiri e Acchinisesi, somiglia un po’ a quella delle modelle di Victoria’s Secret, se non fosse per la mole non proprio da passerella e per la distanza Cagliari-Nora e ritorno, che somiglia più a una maratona che a una sfilata di moda. E certo non è facile rubare il palcoscenico al santo più amato dai cagliaritani, ma i buoi che trainano il cocchio di Sant’Efisio, due tonnellate di maestosità bovina, non passano di sicuro inosservati.
Innanzi tutto per i loro nomi bizzarri. La tradizione agropastorale vuole che i gioghi abbiano degli appellativi di fantasia con un senso compiuto solo se detti in accoppiata, che nel caso dei buoi in questione, tradotti letteralmente in italiano, diventerebbero Ancheseciprovi Nonciriesci, e Fattivedere Chisei. Tra i requisiti richiesti per superare le rigide selezioni ci sono la razza sardo modicana, una dimensione mastodontica e un pelo scuro e lucente. “Ma per quello – precisa il signor Gianni Cabras, che alla processione più lunga d’Italia con i suoi buoi non ha mai fatto brutta figura – basta l’olio di gomito”. Come a dire che in parte è merito di madre natura, ma anche il signor Cabras ci mette del suo, per far arrivare i suoi animali lustri e perfetti all’appuntamento del 1 maggio. Ogni giogo gli costa circa 7mila euro l’anno, 14 mila euro che la famiglia Cabras sborsa di tasca, per passione e devozione. Perché a Monserrato allevare i buoi di Sant’Efisio é una vera e propria tradizione, che dal 1992 è stata presa in consegna dai fratelli macellai, e da allora ‘carradoris’, Efisio e Gianni Cabras. “Essere carradoris è una grande responsabilità, che io sento particolarmente perché sono anche un confratello di Sant’Efisio, e voglio che tutto vada alla perfezione”, spiega Gianni. Oltre ai buoi, la famiglia Cabras mette a disposizione anche 5 cavalli, e i due figli del signor Efisio sono loro stessi cavalieri miliziani.
Quest’anno Mancaiciprovvasa e Nonciarrennescisi, che con i loro 10 anni di età sono il giogo veterano, assieme a Faidibbiri e Acchinisesi, i piccoli di casa, di 4 anni, avranno il compito di portare il santo da La Maddalena spiaggia e Villa d’Orri il 1 maggio, da Villa San Pietro a Pula il 2 maggio e da Villa D’Orri a La Maddalena spiaggia il 4 maggio. Con loro, a darsi il cambio, ci saranno altri due gioghi provenienti da Sarroch. La vestizione, ad opera della famiglia Orrù, si terrà per tutti, come da tradizione centenaria, nella chiesa cagliaritana di Santa Restituta.
Ma cosa fanno i buoi superstar durante il resto dell’anno? Essere belli è un privilegio: solo eventi mondani. A Monserrato, Pirri, Quartucciu o Orroli, i buoi monserratini sono richiestissimi in tutte le feste del Campidano. Ma la giornata degli Oscar, quella è il primo maggio”.