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Manutenzione e vendita del traghetto “Arbatax”, di proprietà della Saremar. Cifre, numeri, dubbi e richiesta di chiarimenti urgenti da parte del Segretario Regionale FAISA-CISAL Sardegna, Augusto Corona, all’assessorato regionale ai Trasporti della Regione. In una nota, il sindacato interviene proprio per chiedere lumi sull’intera vicenda: «Chiediamo il pronunciamento di codesto Assessorato – si legge nella nota – in ordine a quanto pubblicato sul profilo Facebook dall’On.le Mauro Pili circa la vendita del traghetto “Arbatax” di proprietà della Saremar. Grave sarebbe la responsabilità della Regione Sardegna – scrive Augusto Corona – se quanto denunciato sulle cifre di vendita e di spese per la messa in sicurezza rispondessero a verità».
IL POST SU FB. Nella richiesta inviata in Regione, il Sindacato mette a chiare lettere il post di Pili, riportato integralmente: «Il grande scandalo della Saremar – vendono un traghetto a 50.000 euro ma prima lo portano in un cantiere a Livorno per una manutenzione che dovrebbe aggirarsi intorno ai 300.000 euro. L’ultima analoga 5 anni fa. Una vera e propria truffa ai danni della Sardegna. La Regione paga la manutenzione per una nave che secondo la vergognosa azione dell’assessore dei trasporti deve essere venduta entro il 31 dicembre prossimo. Il tribunale l’ha messa in vendita secondo la valutazione della regione per 50.000 euro, ma nessuno sa, tranne pochissimi che il traghetto Arbatax è appena arrivato a Livorno per il rifacimento della carena. Un intervento da aggiungere a tutta la messa in sicurezza del traghetto. Insomma vendono un traghetto con costi da ferro vecchio ma prima lo mettono a norma e lo lucidano a nuovo. Tutto per 50.000 euro. E gli acquirenti amici ringraziano. Ovviamente (si legge nel post di Mauro Pili n.d.r), trasmetterò tutto questo alla Procura della Repubblica a conferma che l’operazione Saremar è un’operazione semplicemente scandalosa. Ecco le immagini non autorizzate che abbiamo girato dentro il cantiere. Fermo restando che la scrivente chiederà l’intervento della Corte dei Conti affinché si verifichi l’attendibilità delle somme riportate dall’On. Pili, e se le stesse risultino congrue , si ritiene auspicabile un incontro urgente per avere dei chiarimenti sull’intera operazione».