“BU”, mostra di Benito Urgu

Museo “Genna Maria” di Villanovaforru, dal 16 dicembre al 28 maggio 2017 

L’evento 

La speciale e inedita “BU mostra di Benito Urgu”, allestita nella Sala Mostre Temporanee del Museo “Genna Maria” di Villanovaforru (VS), sarà inaugurata venerdì 16 dicembre alle 18 e visitabile fino al 28 maggio 2017.  

 

Prefazione 

Benito Urgu non ha certo bisogno di presentazioni.  Cantante, comico, cabarettista. Pochi però ne conoscono la sensibilità, il cuore e la serietà.  Difficile immaginare un Benito Urgu creatore di opere d’arte e poeta.  Eppur lo è. Le sue poesie, calde di una cruda realtà, sono fotografie nitide della società vista attraverso gli occhi di chi gira l’isola, l’Italia e il mondo da oltre 50 anni.  

Conoscitore di genti e comportamenti.  Vede mutamenti, trasformazioni e li racconta con calore e senso critico, ma senza criticare.  I suoi quadri, dallo stile psichedelico e dai colori accesi, prendono vita da oggetti semplici: il riflesso di un’ossidiana, una pozzanghera, una nuvola.   Soggetti apparentemente senza vita, che Benito riesce a rendere vivi, facendoli diventare universi, pianeti e cantanti. In un quadro è possibile veder ballare John Travolta nel film “Saturday Night Fever”. Opere d’arte che immortalano un attimo dell’infinitesimamente piccolo e l’incomprensibile vastità dell’infinito. Dimensioni in genere difficili da comprendere o afferrare che, attraverso i quadri di Benito, rimangono ferme e si fanno ammirare e studiare, regalando all’osservatore un’opportunità unica.  Osservare l’incomprensibile per capire il comprensibile. Capire se stessi. 

Un viaggio nella filosofia metafisica e fisica più profonda. L’attimo, il momento esatto della comprensione. La mente fotografa e l’intelletto riporta. Nascita, vita e morte. L’aldilà. Vedere oltre l’apparenza. La metafisica che diventa fisica, e viceversa.  In ogni soggetto, apparentemente morto e statico, vi è un’infinità di cose. Basta solo avere la sensibilità, la pazienza, il cuore e la fantasia per saperle trovare. Esiste tutto quello che riusciamo ad immaginare. Le opere artistiche di Benito Urgu lo dimostrano. 

 

 


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