“Briatore, hai preferito andare a Montecarlo: gli imprenditori di Arzachena oggi mi hanno incontrato”


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È scontro totale tra Flavio Briatore e il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda. Il primo, “papà” del Billionaire da oggi nuovamente chiuso, si è scagliato contro il secondo per l’ordinanza restrittiva sulla musica: “Un grillino contro il turismo, come si collega il virus con la musica? Così si mette in ginocchio l’economia della Costa Smeralda”. Un attacco attraverso un video su Facebook, proprio lo stesso canale utilizzato dal primo cittadino per replicare: “Oggi si sono presentati in Comune gli operatori della Costa Smeralda e si sono confrontanti con me, lei ha preferito andare a Montecarlo, magari ci confronteremo la prossima stagione. È importante tutelare la figura del sindaco, una persone che fa gli interessi e i diritti degli arzachenesi. Io sono dalla parte degli imprenditori, l’ho sempre dimostrato, anche con l’ordinanza del 2017 che è speculare a quella odierna, riporta indietro di un’ora la diffusione della musica”.

 

“Non sono decisioni a cuor leggero, ma prese a seguito di incontri con Asl e Forze dell’ordine. Ma queste, forse, non sono cose interessanti, forse è più interessante fare una stagione di trenta giorni, lei”, dice Ragnedda, rivolgendosi a Briatore, “ha dichiarato che avrebbe chiuso il 23 agosto dopo aver aperto il 23 luglio, una stagione misera per una destinazione come la nostra. Meglio scappare e andare via, ma noi invitiamo tutti a restare nel nostro territorio, magari aprendo ad aprile e chiudendo ad ottobre, una sfida per il prossimo anno. Ringrazio tutti quelli che, con messaggi, hanno sostenuto la mia ordinanza”. E il primo cittadino, poi, contrattacca sugli attacchi personali ricevuti da Briatore: “Mi dispiace se dice che non ho mai lavorato, ho anche scaricato le bibite nel suo locale 20 anni fa e mi rendevo conto di come venivamo trattati dai suoi direttori, ma è acqua passata. Faccio il sindaco con orgoglio e cerco di tutelare la mia cittadinanza. L’ordinanza si basa sui decibel prescritti dalla legge regionale. Ci auguriamo che la prossima stagione sia veramente all’insegna di chi vuol far crescere il territorio e aprire locali, non per trenta giorni, facendo contratti seri per i nostri lavoratori e facendo crescere la nostra destinazione”.