Boom di case costruite senza permessi, giro di vite a Quartu: la Procura in azione contro l’abusivismo

La pacchia, per tanti “furbetti”, sta per finire. Patto tra Comune e Procura, task force per convincere i costruttori abusivi a far partire le demolizioni. “Gravi casi da tanti anni, ci sono anche interi immobili realizzati senza nessuna autorizzazione”: ecco tutti i dettagli

Lotta all’abusivismo, siglato un protocollo d’intesa tra il Comune di Quartu e la Procura. Obbiettivo: realizzare misure contro il fenomeno dell’abusivismo edilizio ed il ripristino della legalità nella terza città della Sardegna. Il protocollo, che si configura come il primo atto di un rapporto di collaborazione più ampio e durevole, è stato sottoscritto dal procuratore della Repubblica Paolo de Angelis e dal sindaco Graziano Milia, alla presenza dei sostituti procuratori Daniele Caria e Gaetano Porcu e dell’assessore comunale Rossana Perra. “Come noto, il territorio comunale di Quartu Sant’Elena è stato interessato negli anni da un grave e diffuso fenomeno di abusivismo edilizio che spazia da casi di modesta entità a interi immobili realizzati senza alcun titolo autorizzativo, non sempre riconducibili a situazioni di effettiva necessità. Il diffondersi di questo fenomeno è stato alimentato nel tempo anche dalle oggettive difficoltà amministrative ed economiche di dare esecuzione ai provvedimenti di demolizione delle opere abusive, così da generare una illusoria aspettativa di impunità ai trasgressori”, spiegano, nell’annunciare il giro di vite, dal Comune.
“Il protocollo impegna la Procura a mettere a disposizione del Comune di Quartu l’assistenza tecnica indispensabile per avviare le fasi operative delle demolizioni e al reperimento delle risorse necessarie ad anticiparne il costo, che resta ovviamente a carico degli autori degli abusi. Sono già state allocate da parte del Comune di Quartu le risorse per dare avvio, grazie all’assistenza tecnica messa a disposizione dalla Procura, ai primi interventi rivolti ai casi più gravi sotto il profilo urbanistico e ambientale, nella convinzione che il superamento dell’attuale situazione di stallo, da una parte dissuada dal proseguire nella pratica annosa dell’abusivismo edilizio e, allo stesso tempo, convinca i destinatari delle ordinanze di demolizione a procedere di propria iniziativa alle demolizioni, con evidente vantaggio per sé e per l’amministrazione. Vengono infine stabiliti dei criteri di priorità per gli interventi sulla base della gravità sotto il profilo urbanistico e ambientale e di comprovati casi di necessità”.


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