La corsa al rialzo delle bollette della luce, anche a Cagliari, non si ferma. Certo, c’è da pagare lo scotto del passaggio dal mercato tutelato a quello libero: “Che è come stare in una giungla”, hanno sostenuto i principali esponenti delle associazioni che tutelano i consumatori di tutto il Cagliaritano. E i cittadini, purtroppo, confermano. I pagamenti choc colpiscono tutti, indistintamente. Da chi ha 25 o 30 anni ai pensionati novantenni, il salasso è servito: “Il presidente Giorgia Meloni annuncia finanziamenti e riduzioni sul costo dell’energia ma, a quanto pare, incassa tutto l’ente elettrico di Stato. Una partita di giro, insomma. Sono un pensionato, con i miei novant’anni sulla gobba, vivo solo con una figliuola che mi dà una mano”, racconta Marcello Roberto Marchi. “La mia bolletta Enel al quale sono voluto rimanere fedele da oltre 70 anni è triplicata negli ultimi tre bimestri. A novembre il totale della bolletta pagata è stato di 206,40 euro, a gennaio ben 407,98 euro e la bolletta dell’ultimo bimestre da pagare a fine marzo è di 675,66 euro. Chi controlla l’erogazione, il consumo e la taratura dei contatori ? Nessuno ha saputo darmi una risposta. Non da meno è il costo dell’acqua fornito da Abbanoa: da una bolletta di 141,78 euro del marzo 2022 si è passati a 251,14 e all’ultima bolletta del dicembre 2022 di euro 300,66, Che dire? Tiriamo le somme e abbiamo difficoltà a comprendere, soprattutto a pagare”.
E non ride nemmeno chi si trova a dover restare lontano dalla propria abitazione per motivi di lavoro dal lunedì al venerdì: “Meno male che la bolletta doveva scendere. In casa ci sto solo il fine settimana, per poi vedermi un salasso di 420 euro di Enel. Per fortuna vivo in casa mia”, racconta Giorgio C., “chi è in affitto come fa? Cose da matti”. Altra testimonianza è quella di Valentina B.: “Mercato libero, ultima bolletta ricevuta: circa 1200 kilowatt consumati e ho pagato 275 euro compreso di canone. Sarei curiosa di sapere quanto ha pagato, a parità di kilowatt consumati, chi sta nel mercato tutelato”. E Antioco Z. non snocciola cifre ma un ragionamento che può far capire come mai sia diventato quasi impossibile evitare salassi: “Veramente, da sempre tutto ciò che non è attivo come uso domestico residenziale ha sempre pagato di più a livello di tasse. Purtroppo la grandezza del garage o il fatto che ci stia solo una lampadina collegata non significa nulla, fa fede la tassazione e la categoria d’uso della fornitura e questo è indipendente dal fornitore scelto. Sono appunto tasse e come tali non imputabili alla maggior tutela o al mercato libero”.