La legnata, meglio, le legnate, sono arrivate. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato, con sanzioni da capogiro, i colossi dell’energia elettrica: 10 milioni ad Enel Energia, la prima volta che si applica la multa massima, cinque ad Eni, per avere modificato i prezzi di fornitura della corrente elettrica senza comunicare nessuna scadenza ai cittadini. Ancora: 560mila euro di multa ad Acea, 50mila a Dolomiti, 25mila a Iberdrola e cinquemila ad Edison, l’unica che ha già rimborsato gli utenti. A Cagliari sono state centinaia le segnalazioni fatte dai cittadini, letteralmente cascati dalle nuvole e salassati, alle associazioni di consumatori. Bollette passate da 300 a 900 euro in un batter d’occhio, spesso anche quadruplicate. E nel calderone ci sono finiti tutti: dai semplici proprietari di una casa sino ai titolari di utenze commerciali. Un andazzo certificato ormai da troppi mesi ma che, alla luce delle multe del Garante, non sembra assolutamente essere giustificato. Al nostro giornale sono arrivate decine di segnalazioni, c’è anche chi per colpa dell’aumento dell’elettricità ha dovuto chiudere il proprio negozio o, in alcuni casi, chiedere prestiti.
“Il provvedimento del Garante è frutto anche dell’azione promossa da Adiconsum Sardegna”, spiega Simone Girau, a capo della costola cagliaritana dell’associazione che si occupa di tutelare e difendere i consumatori. “Siamo stati capofila nel segnalare ogni abuso ai danni dei cittadini, e non potrebbe essere stato altrimenti visto che abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni”. Tutte certificate, ovviamente. I cagliaritani hanno spedito copia delle bollette all’Adiconsum: “Ora ci attendiamo rimborsi automatici a tutti i cagliaritani che sono stati salassati. Alcune società hanno minacciato”, osserva Girau, “di annullare i contratti pur di forzare i pagamenti delle bollette”.