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Bollette e dolori per i ristoratori di Cagliari. Anche il gas, ormai, costa quasi quanto il caviale e, proprio a ridosso del ponte pasquale, un po’ tutti stanno ricevendo l’avviso di pagamento dell’ultimo bimestre. Claudio Mura, uno dei gestori dell’Antica Hostaria, ha deciso di sfogarsi, rendendo pubblico quello che giudica, senza mezzi termini, un salasso bello e buono: “Penultima bolletta da 1068 euro, quella arrivata oggi è di quasi tremila”. 2885 e spiccioli, lea voler essere precisi, ma poco cambia. La rabbia è tanta: “E non capisco una cosa. La gente tollera ogni tipo di aumento, ma se al ristorante il conto è più caro di cinque euro succede il patatrac”, afferma il ristoratore di via Cavour. Che, come tanti suoi colleghi, ha deciso di tenere aperto per Pasqua, proponendo un menù a prezzo fisso.
“Un cliente mi ha chiamato, dicendosi sorpreso perché a Pasqua dell’anno scorso aveva pagato quarantacinque euro, mentre quest’anno il menù ne costa cinquanta. Mi ha chiesto come mai”, prosegue Mura. Una domanda che ha avuto l’effetto di far cascare le braccia al ristoratore cagliaritano: “Come è possibile? Vedete voi, i costi stanno diventando insostenibili, è meglio chiudere perché così sto regalando soldi. La gente non capisce che se paghi qualcosa a destra non puoi pagare qualcos’altro a sinistra”. Insomma, la spiegazione perfetta della cosiddetta coperta corta: “Come posso andare avanti così?”.