Bimbo ucciso in via Cadello a Cagliari, lo zio: “Nessuno ci ridarà Daniele, ma voglio giustizia”

Cristiano Ennas è il fratello della donna che ha visto morire il figlio davanti ai suoi occhi, travolto da uno scooter: “L’investitore si è costituito, anche se dovesse fare l’ergastolo Daniele è morto. Viveva a casa nostra a Quartu, Ilaria lo stava portando a fare una passeggiata a Monte Claro”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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L’aveva visto tranquillo e sorridente, dentro il passeggino, a casa, qualche ora prima della tragedia. Cristiano Ennas è il fratello di Ilaria, la 31enne che ha praticamente visto morire suo figlio, Daniele Ulver, appena 15 mesi, davanti ai suoi occhi. Il passeggino con dentro il piccolo è stato preso in pieno dallo scooter T-Max guidato da Emilio Pozzolo, trentacinquenne cagliaritano accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. “Nessuno mi ridarà mio nipote ma voglio giustizia”, dice lo zio, dopo essersi sincerato delle condizioni della sorella, sotto choc ma illesa e rimasta per più di due ore dentro un’ambulanza. “Ilaria vive con noi, a Quartu. Li avevo visti questo pomeriggio, prima che uscissero”. La meta era il parco di Monte Claro, “stavano andando quando Daniele è stato investito”.
È sconvolto, Cristiano. Sa che mai niente e nessuno potrà restituirgli il nipotino: “L’investitore si è costituito, anche se dovesse fare l’ergastolo”, osserva, sconfortato, lo zio del piccolo, “Daniele è morto, quindi non è molto importante”.


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