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di Silvana Migoni- Donne al Traguardo
Da bambina raccoglievo gattini abbandonati per portarli a casa. Una volta ne trovai uno davvero piccolo e malaticcio, lo curai, ma lui, separato precocemente dalla mamma, succhiava ferocemente la sua pancia fino a procurarsi una ferita profonda, incurante del dolore.
Ora mi chiedo, se i gattini orfani soffrono in questo modo, quale lutto proveranno mai i neonati strappati alle madri che affittano l’utero per soldi a chi ha acquistato una paternità o maternità tanto forzata quanto fittizia e incurante dei diritti del bambino? Lo sanno anche i gatti che il legame tra la madre e il nascituro si sviluppa fin dal concepimento e, se non è interrotto da cause accidentali, si protrae per tutta la vita.
Nella madre, che lo porterà per sempre nella testa e nel cuore, e nel figlio, per il naturale attaccamento che non è richiesta di latte e cura, ma proprio un legame personale molto intimo e, come dicono gli esperti, rapporto simbiotico per i primi tre anni dopo il parto. Come faranno questi figli resi orfani in virtù di leggi e di pratiche inique e disumane, a ricucire la propria identità personale partendo da una lacerazione così dolorosa? Avere figli non è un diritto, avere una madre e un padre certo invece sì.