“Oggi ho accompagnato mio figlio di corsa al suo ultimo giorno di scuola. Un saluto veloce perché devo andare a lavorare. Il papà è uscito di casa prima delle sette. Oggi all’uscita non ci sarò, andrà con la mamma di un suo compagno poi con la tata a una festa e infine dalla nonna. Corro, come tante mamme e papà e ogni giorno che è andato tutto bene ringrazio, perché ce l’ho fatta. E perché il momento di buio per la stanchezza – che me l’ha fatto rotolare giù dalle braccia da neonato, che mi ha fatto dimenticare un paio di volte i fornelli accesi, che mi ha fatto attraversare la strada distratta, che gli ha passato la pappa bollente non assaggiata – non ha mai prodotto danni troppo gravi. Ma so che può succedere, e so come succede, quell’attimo di buio in cui si distrae anche Santa Pupa e tu pensi di essere la madre peggiore del mondo. Senza giustificazioni. Perciò se dite – a chi ha pagato il prezzo più caro per quel momento di buio – ‘ma come ha fatto’ ‘ma avrà un neurone in testa’ ‘levategli i figli’, non siete migliori di lei. Semplicemente, siete figli di tanti momenti più fortunati. Chiedete a vostra mamma, sorriderà e vi dirà di tutte quelle volte in cui ‘per un pelo…è stato un attimo…grazie a dio non è successo niente, ma lì per lì volevo morire’. Pensate che per un attimo, una madre non riuscirà mai a dire questa frase a sua figlia e quell’attimo lo cercherà per tutta la vita, insieme a lei.”
E’ la toccante lettera carica di buon senso inviata a “Il Messaggero”, da una mamma romana, Alessandra Serra, e pubblicata oggi dal quotidiano nazionale a seguito dei pesantissimi commenti rivolti all’articolo della madre di Arezzo, che ha dimenticato la figlia in macchina per alcune ore ed è tragicamente morta sotto il sole. “Commenti brutali, violenti, ingiusti, a cui per fortuna fanno da controcanto altrettante manifestazioni di solidarietà e vicinanza” si legge nell’articolo che anticipa la toccante lettera che riportiamo e che potete trovare al seguente link all’articolo integrale