Il rombo delle moto ha accompagnato Giovanni Lianas nel suo ultimo viaggio. L’operaio 41enne di Settimo San Pietro, morto stroncato da un malore, improvviso e non ancora totalmente chiarito dall’autopsia, nella sua abitazione, sotto gli occhi della moglie Felon Cocco, è stato seppellito nel cimitero del paese. Prima, il funerale, officiato da don Giuseppe Orrù. Nella prima bancata, sconvolta dal dolore, la moglie Felon insieme a papà Omero e mamma Luciana e ai fratelli Pierpaolo e Angela. Poi, solo rombo di motori: “Addio, fratello biker: non ti dimenticheremo mai”. Le moto erano la passione di Lianas. Lo scorso 25 maggio aveva avuto un grave incidente sulla Sulcitana proprio in scooter. Dopo qualche settimana al Brotzu, era stato dimesso: i medici gli avevano prescritto un mese di riposo e alcuni farmaci, antibiotici e antalgici. Una settimana fa il dramma, poi l’apertura di un’inchiesta: l’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Demontis non ha sciolto i dubbi, è emerso solo uno “scompenso cardiaco”. Per la verità finale sulla morte del 41enne si dovranno attendere gli esiti degli esami istologici.
Oggi, però, c’è stato spazio solo per le lacrime, per quell’operaio sempre sorridente, amante della vita e delle gite in moto, morto in casa all’improvviso.