
Proseguendo l’ideale percorso “anatomico” inaugurato due anni fa, dopo le edizioni all’insegna di Piedi e di Ali, Time in Jazz si riconosce stavolta sotto il titolo Occhi, spunto tematico e filo rosso per nove giornate di musica (e non solo). Il jazz internazionale è rappresentato da artisti del calibro del sassofonista americano Charles Lloyd e del clarinettista e sassofonista francese Michel Portal; la scena italiana trova invece spazio con il quintetto della cantante Ada Montellanico, il duo del clarinettista Gianluigi Trovesi e del fisarmonicista Gianni Coscia, il quartetto Four And More, il bandoneonista Daniele di Bonaventura, i pianisti Alessandro Di Liberto, Antonio Zambrini, Stefano Battaglia; il duo Musica Nuda della cantante Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, il progetto BAM del contrabbassista Marco Bardoscia con il quartetto d’archi Alborada e la pianista Rita Marcotulli.
In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: ecco dunque il pianista americano Justin Kauflin, la coppia maliana Amadou & Mariam, la cantante e pianista italiana Silvia Zaru.
Il cartellone propone poi progetti “trasversali” come il duo Bugge Wesseltoft – Christian Prommer, o la “Norma” di Bellini riletta in chiave jazzistica da Paolo Silvestri e affidata all’esecuzione di un organico che mescola musicisti dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo e dell’Orchestra Jazz della Sardegna con Paolo Fresu solista. E, ancora, progetti speciali come “Il tempo in posa”, con le foto di Pino Ninfa e la musica del pianista svedese Jan Lundgren, produzioni originali, come gli inediti duo del polistrumentista Mino Cinelu con lo stesso trombettista di Berchidda e con Rita Marcotulli, o come “Cecità”, un lavoro ispirato all’omonimo romanzo di José Saramago con l’attore Giuseppe Battiston e le musiche di Fresu e Daniele di Bonaventura. Un programma ricco e variegato, dunque, in cui trovano spazio anche il chitarrista Tuareg Bombino con il suo desert blues, il progetto Last Of Songs degli israeliani Irit Dekel eEldad Zitrin, il pianista Cesare Picco, i poeti improvvisatori Bruno Agus e Salvatore Scanu, la Banda Bernardo De Muro e la Funky Jazz Orkestra di Berchidda.
All’ampia parte musicale del festival si affianca come di consueto il P.A.V., il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, con una rassegna di opere video a cura di Valerio Dehò ispirata al tema degli Occhi. All’insegna dello stesso leitmotiv è improntato anche un altro momento immancabile, la selezione di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu e dal gruppo cinema di Time in Jazz.
Non mancano nemmeno quest’anno varie iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale targate Green Jazz così come ritornano gli appuntamenti di Wine Book, gli incontri e le presentazioni di libri in alcuni caffè e bar del centro di Berchidda.
È dunque un programma ancora una volta assortito e ricco di eventi quello messo in cantiere dall’associazione culturale Time in Jazz con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Assessorato del Turismo), della Fondazione di Sardegna, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda, di Sassari e degli altri centri interessati, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Unione Europea/ progetto Caras, della Comunità Montana Monte Acuto, Forestas – Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna, con la partecipazione di Corsica Ferries – Sardinia Ferries, Unipol Gruppo, Ferruccio Podda, Zedda Piras, Geasar, ASCUNAS, Boche de Cheremule, Festival Creuza de Mà, Associazione i-Jazz, Ente Musicale di Nuoro, Fab, Secauto, Mereu Auto, Mida rent,Nieddu trasporti, Medtravel, AMP Tavolara Punta Coda Cavallo, èAmbiente, Museo del Vino, Tipografia Tas, Tecnografica MGR, Pastificio Tanda&Spada,Azienda Agro Biologica Giuseppe Brozzu, Niedditas, Le cantine del jazz (Atlantis, Consorzio San Michele, Tenute Aini, Sas Seddas).