Benzina e gasolio senza limiti, aumenti choc dall’inizio della guerra: da +12% a +18%

E sale ancora il prezzo negli ultimi giorni, nel silenzio e nell’indifferenza della politica. Fare il pieno è diventato proibitivo, il taglio delle accise non si sa che fine abbia fatto e le famiglie sono piegate dai costi insostenibili. Il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Dona: “E’ un disastro”


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Senza limiti e soprattutto senza ostacoli, volano i prezzi di benzina e gasolio. E mentre il governo assicura attraverso il ministro leghista Giorgetti di essere impegnato a capire perché, le famiglie sono piegate da un carovita sempre più insostenibile.

Le cifre parlano da sole: dall’inizio della guerra in Ucraina il prezzo della benzina è aumentato del 12,1% e quello del gasolio del 18,1%. Rincari pazzeschi che non si sono fermati neanche la scorsa settimana, anzi:  secondo le rilevazioni del ministero della Transizione Ecologica, nella settimana fra il 20 e il 26 giugno sale ancora il prezzo della benzina verde arrivata a 2,073 al litro (in rialzo di 1,05 centesimi, pari a +0,51%). Aumenta anche il gasolio che si attesta a 2,033 euro al litro (+2,7 centesimi pari ad un rialzo dell’1,39%). “Non c’è pace per gli automobilisti. Le speculazioni proseguono indisturbate senza che nessuno intervenga”, dice giustamente il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. “E’ un disastro, come cercare di svuotare il mare con un secchiello se non si ferma prima questa pericolosa escalation dei prezzi, ormai fuori controllo. Bisogna tornare ai prezzi amministrati o ridurre l’Iva dal 22 al 10 per cento, alzando anche il taglio delle accise di altri 10 cent, altrimenti non se ne esce” conclude Dona.


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