Beffa a Cagliari, assegno scoperto di 800 euro per una stufa: settantenne beffato nei giorni del virus

Il racconto di Luca Orefice, titolare di un’azienda di costruzioni quartese: “Un anziano mi ha chiamato, disperato: ha venduto la sua stufa a pellet a un uomo che si è spacciato per mio dipendente e gli ha dato un assegno scoperto”: tutti i dettagli


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Una stufa a pellet, messa in vendita su un giornale di annunci gratuiti. Prezzo? Ottocento euro. A venderla un uomo di circa settant’anni che vive in un Comune a pochi chilometri da Cagliari. Il suo cellulare ha squillato qualche giorno fa: dall’altro capo del telefono una persona interessata all’acquisto. Ma poi arriva la beffa: “Il compratore mi ha dato un assegno che poi è risultato scoperto”, spiega M.G., contattato da Casteddu Online. “Inoltre, per giustificare l’acquisto della stufa in questo periodo, metà aprile, mi ha detto di essere un lavoratore di un’azienda di costruzioni, lasciandomi anche la fotocopia di quello che, a prima vista, sembra essere il suo documento d’identità”. L’acquirente ha preso la stufa e se n’è andato. Il giorno dopo il settantenne è andato in banca per versare l’assegno, ed è arrivata l’amara sorpresa: “Era scoperto”. Oggi, però, proprio mentre stava per varcare la porta della caserma dei carabinieri della sua città, l’uomo racconta di aver ricevuto una telefonata da chi, almeno sinora, ha tra le mani una stufa non pagata: “Mi ha  confidato di aver detto di lavorare per un’azienda edile per giustificare l’acquisto e mi ha promesso che entro tre giorni l’assegno sarà coperto. Spero solo che sia vero, sennò andrò avanti con la denuncia”.

Ma chi è il titolare dell’azienda di costruzioni che sarebbe stato messo in mezzo dall’acquirente? Si tratta di Luca Orefice, 38enne cagliaritano e a capo della srl con sede a Quartu che porta il suo stesso cognome: “Ho ricevuto la telefonata dell’anziano che ha venduto la stufa che mi ha raccontato nel dettaglio tutta la strana vendita. Mi ha anche girato copia del documento del presunto acquirente, posso dire con certezza che non lavora per la mia azienda. Spero davvero che si tratti di un malinteso, stiamo già vivendo un periodo difficile per colpa del Coronavirus”.


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