Bauladu, al via il VII Festival letterario Ananti de sa Ziminera

Tra gli ospiti Noo Saro-Wiwa, Pierpaolo Capovilla, Iosonouncane, Massimo Zamboni


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Sarà un fine settimana carico di eventi quello in programma il 12 e 13 marzo tra i paesi di Bauladu e Milis (OR), teatro di due importanti manifestazioni: a Bauladu andrà in scena la settima edizione del festival letterario diffuso Ananti de Sa Ziminera, con un cartellone variegato tra incontri letterari, musica d’autore e degustazioni nelle case campidanesi, attorno al calore di un simbolico caminetto acceso, per l’organizzazione della Consulta Giovani di Bauladu e dell’Associazione di promozione sociale Jannaberta, che, tra gli altri, avrà tra i suoi ospiti la scrittrice nigeriana Noo Saro-Wiwa, Pierpaolo Capovilla, Iosonouncane, Massimo Zamboni.

A Milis, sempre negli stessi giorni, sarà offerto un assaggio di primavera con la rassegna di vivaismo specializzato Primavera in Giardino organizzata dall’Associazione Culturale Landplants Sardinia nei giardini della storica Villa Pernis, che offrirà al pubblico una vasta esposizione di fiori e piante rare e insolite, con espositori di provenienza nazionale e estera, conferenze a tema, laboratori, mostre e installazioni.

Le due iniziative si riuniscono in partnership sotto lo slogan di «Dònnia ierru mudat in beranu» («Ogni inverno si trasforma in primavera»), mettendo insieme le suggestioni dell’inverno, rappresentate da Ananti de sa Ziminera, e quelle della primavera, rappresentate da Primavera in Giardino.

 

Ananti De Sa Ziminera

Giunto alla sua settima edizione, Ananti De Sa Ziminera (“davanti al caminetto”) è un festival letterario che si propone di rievocare il tempo del racconto attorno al focolare, facendo sedere davanti ad un ideale camino scrittori, poeti, cantautori, esperti di letteratura, giornalisti, politici, uomini e donne impegnati nel sociale e persone comuni, per confrontarsi su tematiche legate al territorio e alla società contemporanea, attraverso presentazioni di libri, letture, dibattiti, incontri musicali.

Quest’anno il festival è dedicato al tema della centralità delle parole e al loro ruolo nella formazione di nuove realtà, incarnato dal proverbio dei nativi americani Navajo: “Fai attenzione mentre parli. Con le tue parole crei un mondo attorno a te”.

Nei sette incontri in programma, distribuiti nelle due giornate di sabato 12 e domenica 13, si avvicenderà un folto cast di ospiti, con Daniele Atzeni, Antioco Floris, Simone Censi, Andrea Faedda, Federico Francioni, Pietro Simon, Beniamino De’ Liguori Carino (Fondazione Adriano Olivetti), Nicolò Migheli, Alessandro Mongili, Ottavio Nieddu, Marco Lutzu, Mario Cubeddu, Noo Saro Wiwa, e i cantautori Pierpaolo Capovilla (Teatro degli Orrori), Iosonouncane e Massimo Zamboni (ex – CCCP e CSI).

Il carattere “diffuso” della manifestazione, che di volta in volta porterà gli eventi in antiche case campidanesi (Domu Carta-Erdas, Domu Zoccheddu-Erdas, Domu Matzutzi) o spazi comunali (centro servizi, centro sociale e biblioteca), offrirà al pubblico la possibilità di scoprire la vita del paese e di incontrare la comunità locale.

Il Festival Ananti de sa Ziminera è organizzato dalla Consulta Giovani Bauladu e dell’Associazione di Promozione Sociale Jannaberta, con il patrocinio del Comune di Bauladu e dell’Unione dei Comuni Montiferru Sinis, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario del Montiferru, l’Associazione Editori Sardi, la Fondazione Adriano Olivetti, Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, il comitato organizzatore delle celebrazioni per il centenario dalla nascita di Antoni Simon Mossa (1916-2016), Artedo – la Scuola di Arti Terapie della Sardegna, Primavera in Giardino e l’Associazione Culturale Landplants Sardinia.

Gli incontri

Ananti de Sa Ziminera prende il via nel pomeriggio di sabato 12 marzo (ore 17), nella cornice dell’antica Domu Carta-Erdas, con “L’ordine politico delle comunità. Il pensiero di Adriano Olivetti e il caso Montiferru”, un incontro in cui Beniamino de’Liguori Carino (Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti), si confronterà con il sociologo Nicolò Migheli e lo scrittore Alessandro Mongili (autore del libro “Topologie Postcoloniali. Innovazione e modernizzazione in Sardegna”), sull’esperienza del Movimento di Comunità del Montiferru, attivata a Santu Lussurgiu nel 1959 e ispirata alle comunità di stampo olivettiano, in cui sviluppo e crescita erano strettamente legati ai concetti di solidarietà, sviluppo comune, cultura e innovazione.

A seguire, intorno alle 18.30, il festival si sposta intorno al focolare della Domu Zoccheddu-Erdas, per “Io, mio padre e la Nigeria. In ricordo di Ken Saro-Wiwa”, uno dei momenti più intensi del festival che vedrà Noo Saro–Wiwa, figlia dell’intellettuale nigeriano Ken Saro-Wiwa, ucciso per essersi schierato contro le multinazionali del petrolio, dialogare con Pierpaolo Capovilla, frontman della rock band italiana Il Teatro degli Orrori, che ha dedicato la canzone “A Sangue Freddo” (e l’omonimo album) all’attivista nigeriano. Cresciuta da esule in Inghilterra, Noo Saro-Wiwa racconta il suo primo ritorno nel paese d’origine nel romanzo “In cerca di Transwonderland” (66thand2nd editore), inserito da The Guardian tra i dieci migliori libri sull’Africa.

Terzo appuntamento alle 21.30, negli spazi della Biblioteca Comunale, con “Sergio Atzeni al cinema. Un nuovo modo di raccontare la Sardegna”, in cui lo studioso di cinema e nuovi media Antioco Floris illustrerà come Sergio Atzeni abbia inaugurato un originale approccio al racconto dell’Isola. A completare il percorso, il regista Daniele Atzeni, introdurrà la proiezione di “Madre Acqua” il suo documentario sulla vita dello scrittore cagliaritano, che gli rende omaggio a vent’anni dalla sua scomparsa.

A concludere la serata, alle 23, Ananti de Sa Ziminera propone il Dopofestival d’autore con il concerto del cantautore Iosonouncane (evento a pagamento), che porterà in scena il suo ultimo album “Die” (2015 Trovarobato) in versione acustica. “Die” è un album nato dalle viscere della terra sarda, quella che ha dato i natali a Jacopo Incani (classe 1983) che dal 2008 ha assunto il nome d’ arte Iosonouncane. È del 2009 il suo primo lavoro “Primo Pacchetto Tematico Gratuito”, a cui segue nel 2010 “La Macarena su Roma”, album che gli fa aggiudicare il premio Fuori dal Mucchio nel 2011, e l’esibizione all’ Ariston di Sanremo per il Premio Tenco.

È del 2012 il singolo “Le sirene di luglio”. Durante il 2014 lavora in studio con Bruno Germano e conclude la produzione di DIE, il nuovo album uscito lo scorso 2015: un concept album in sei parti, con due brani corali (Tanca e Mandria) ad aprire e chiudere il disco, e quattro brani centrali (Stormi, Buio, Carne e Paesaggio). Un disco coraggioso, in cui si fondono componenti arcaiche e moderne, dove il cantautorato incontra l’elettronica, e la musica sarda abbraccia il prog degli anni settanta.

La seconda giornata di Ananti de Sa Ziminera inizia la mattina di domenica 13 marzo (ore 11), con un nuovo incontro nella Domu Carta-Erdas, in cui la musica tradizionale sarà al centro dell’incontro “Contesti e luoghi della musica sarda nel terzo millennio” in cui Ottavio Nieddu, ambasciatore del folk sardo e direttore organizzativo della Festa di Sant’Efisio di Cagliari, e Marco Lutzu, docente di etnomusicologia all’Università di Firenze, racconteranno la contemporaneità del fare musica tradizionale nell’Isola.

 

Nel pomeriggio, alle 17, nuovo appuntamento a Domu Carta-Erdas per l’omaggio a Antoni Simon Mossa, intellettuale poliedrico, impegnato politicamente a favore dell’indipendenza e della sovranità economica, sociale e culturale della nazione e del popolo sardo, prematuramente scomparso nel 1971. Ne parleranno Pietro Simon, Federico Francioni, Andrea Faedda e Simone Censi, nell’incontro dal titolo “Dall’utopia al progetto. Omaggio ad Antoni Simon Mossa nel centenario dalla nascita”.

 

A calare il sipario sul festival, alle 18.30, si torna alla Domu Zoccheddu-Erdas per il reading “L’eco di uno sparo. Cantico delle creature emiliane (e sarde)”, che vede da un lato Massimo Zamboni, chitarrista e compositore della mitica band punk rock CCCP (poi CSI), fare i conti con l’assassinio del nonno fascista da parte dei GAP, ripercorrendo così la storia intrisa di sangue della terra emiliana; dall’altro lato Mario Cubeddu, scrittore, presidente dell’associazione Perda Sonadora e organizzatore del Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, raccontare le vicende del circondario di Oristano dallo scoppio della Grande Guerra all’affermazione definitiva del Regime fascista, che vede i sardi coinvolti nel processo di modernizzazione sotto il segno del nazionalismo imperialista.

 

A fare da cornice agli appuntamenti letterari e musicali, una serie di iniziative collaterali: con Biblioteche Aperte, la biblioteca comunale osserverà un’apertura straordinaria (dalle 18 alle 24), e ospiterà alcune delle iniziative in programma, mentre punta a dare visibilità al settore dell’editoria in Sardegna la piccola fiera del libro sardo, a cura dell’Associazione Editori Sardi.

Ci sarà spazio anche per il laboratorio per bambini (dai 3 ai 13 anni) “Il colore delle storie”, a cura di Artedo Sardegna (Scuola di Arteterapia in Sardegna) e per la valorizzazione delle risorse agroalimentari locali, con aperitivi letterari e, nella serata di sabato 12 marzo, una cena tipica bauladese a base di prodotti a “chilometro zero” (con contributo di 12 euro a persona). Inoltre, chi volesse sostenere il festival e il suo territorio, potrà farlo tramite un contributo minimo, “adottando” un ulivo dell’area archeologica di Santa Barbara, gestita dall’associazione di promozione sociale Jannaberta, e ricevendo in cambio una bottiglia d’olio d’oliva proveniente dal sito.

Biglietti e prevendite

Tutti gli incontri di Ananti de Sa Ziminera sono gratuiti, a eccezione del concerto di Iosonouncane, con ingresso a pagamento: i biglietti si possono acquistare al botteghino il giorno del concerto, al prezzo di 12 euro, oppure in prevendita a 8,00 euro (più diritti di prevendita) presso i punti BoxOffice a Cagliari, Sassari, Oristano, Nuoro, Olbia, Carbonia, Tempio Pausania, Lanusei, Tortolì, Alghero e Villacidro. La disponibilità dei biglietti è limitata. Le prevendite saranno disponibili nei punti vendita indicati fino a giovedì 10 marzo 2016.

 

 

Primavera in Giardino

 

Sabato 12 e domenica 13 marzo si rinnova per la sedicesima volta a Milis l’appuntamento con Primavera in Giardino, l’attesissima manifestazione per la cultura del verde e del paesaggio in Sardegna, ideata e promossa dall’Associazione Culturale Landplants Sardinia, con la collaborazione del Comune di Milis e dell’agenzia regionale Laore. Nello splendido scenario dell’antica Villa Pernis, si raduna in due giornate (con apertura dalle 10 alle 18) tutto il fervore del mondo delle piante, dei giardini, degli orti e frutteti.

L’edizione 2016 di Primavera in Giardino porta in dote lo slogan “ Per il paesaggio agricolo della Sardegna – Un capitale culturale ed economico come ponte verso il futuro”, tema centrale della manifestazione di quest’anno, attorno al quale ruoteranno incontri, conversazioni e mostre. Una doverosa riflessione sulla necessità della salvaguardia del paesaggio agricolo storico in Sardegna, minacciato continuamente dallo snaturamento e dall’abbandono: un patrimonio intimamente legato alla cultura del popolo e alle attività produttive tradizionali, che meriterebbe maggiore valorizzazione e tutela, e che contribuirebbe al rilancio del territorio offrendo nuove opportunità di sviluppo sostenibile.

Al centro della rassegna, come di consueto, la Mostra – mercato di piante insolite, con oltre 50 espositori che rappresentano il vivaismo specializzato di ben 9 regioni italiane e la Francia che metteranno in mostra le loro collezioni.

Durante tutta la giornata di sabato 12, si terranno una serie di incontri e seminari riuniti sotto il tema “Il paesaggio agricolo sardo”, a cura dell’Agenzia Laore Sardegna, in cui si confronteranno sul tema esperti di settore, architetti del paesaggio e rappresentanti degli enti locali.

La mattina di domenica 13 (ore 10) si aprirà la tavola rotonda “Per il paesaggio agricolo sardo: un capitale culturale ed economico come ponte verso il futuro”, e nel pomeriggio, alle 15, saranno celebrati i 150 anni dell’ Orto Botanico di Cagliari con la presentazione: “150 anni dell’Orto Botanico di Cagliari (1866-2016): le collezioni, la ricerca, la didattica e la divulgazione” .

A seguire, alle 16, la conferenza “Il paesaggio agrario medievale del Campidano di Milis” a cura dell’Associazione culturale Tocoele.

Negli stessi giorni, sarà inoltre possibile visitare le mostre “Fotogrammi di storia della riforma agraria” a cura dell’Agenzia Laore Sardegna, La mostra di pittura botanica “Ritratti di piante” di Marina Virdis (Gold Medal Royal Horticoltural Society), “Paesaggi aerei” a cura di Francesco Cubeddu, “Curiosità dal mondo botanico”, a cura dell’ Orto botanico di Cagliari, “La ricchezza della flora sarda” a cura dell’ Ente Foreste e un’esposizione dei progetti degli studenti della Facoltà di Architettura di Alghero “Architettura del paesaggio”.

Tra le attività collaterali, sono in programma laboratori didattici e intrattenimento per gli adulti e per i più piccoli, un’esposizione di libri a tema, e per chi volesse fare una piacevole pausa, sarà anche allestito un apposito punto di ristoro.

Il programma dettagliato degli incontri e dei laboratori è disponibile sul sito www.primaveraingiardino.it 

e al link: http://bit.ly/24Dly6U .

L’ ingresso alla manifestazione Primavera in Giardino sarà a pagamento per gli adulti, con biglietto giornaliero di 2,00 a persona, mentre è gratuito per i bambini.


In questo articolo: