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Giù la baracca della domus romana del corso Vittorio Emanuele II. Al suo posto una recinzione da cantiere e l’area sarà ripulita. E dopo il 4 maggio, giornata del rientro di Sant’Efisio da Nora, via ai lavori. Sopra la domus (i resti di un edificio di età romana del II secolo dopo Cristo con pareti dipinte) ci sarà una copertura in quota con botola-ascensore che permetterà l’accesso in modo occasionale.
C’è l’accordo tra Comune di Cagliari e Soprintendenza: la recinzione in legno che circonda lo scavo archeologico, sistemato nel 2015 e incubo dei commercianti del corso (tratto da via Sassari a via Caprera), sparirà per sempre. “Sarà l’amministrazione a regolare le aperture dello scavo” spiega Anna Puddu, Progressisti sardi, presidentessa della commissione comunale Lavori pubblici, “noi capiamo le difficoltà dei commercianti del corso costretti a convivere con lo scavo e col cantiere per i sottoservizi. Ed è per questo che da Natale ci stiamo battendo per risolvere la situazione”. La spesa per l’intervento è di 280 mila euro. Incertezza sui tempi di conclusione dei lavori.