Bambini in lacrime perché “Babbo Natale non esiste”, don Porru: “Non bisogna turbarli”

Dopo il caso di un prete di Quartu, che durante la messa avrebbe svelato ai piccoli che il vecchietto vestito di rosso è un’invenzione, si accende il dibattito. Francesco Porru, rettore della chiesa cagliaritana di Sant’Antonio Abate: “Se un bambino venisse a dirmi che Babbo Natale gli porta i doni, gli spiegherei il valore che c’è nel ricevere un regalo. Il Natale non è rappresentato dal panettone, ma da Dio”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA. Cosa ne pensate?


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“Babbo Natale non esiste” si può dire durante un’omelia in chiesa, correndo il “rischio” che i bambini presenti possano vedersi frantumare, davanti ai loro occhi, quella figura “tipica” del Natale legata all’uomo simpatico, barbuto e di rosso vestito che porta doni? “A un bambino spiegherei che i regali sono un segno bello da parte di chi li fa, senza turbarlo gli spiegherei che un dono è un qualcosa elargito da Dio, che non fa assolutamente un regalo superficiale. Bisogna adattare il dialogo, senza creare turbamenti ma aiutando a capire”. Così Francesco Porru, 71 anni, rettore della chiesa di Sant’Antonio Abate a Cagliari. Il tema è quello del caso, finito alla ribalta nazionale, di un prete di Quartu che, durante la messa, avrebbe appunto detto “Babbo Natale non esiste”, facendo scoppiare in lacrime i piccoli presenti. “Il sacerdote, che non conosco, avrà avuto i suoi motivi, ognuno di loro è un ministro di Dio e fa del suo meglio per svolgere la sua missione”, osserva Porru, sacerdote secolare.
“Bisogna vedere tutto il contesto, non bisogna scandalizzarsi. Celebrare il Natale”, ricorda il rettore della chiesa di via Manno, “vuol dire mettere in evidenza l’incarnazione del figlio di Dio. Il presepe non deve mancare, anche ai piedi dell’albero. Si sente alla televisione che è Natale perché c’è il panettone, ma non è vero. Natale è la venuta del figlio di Dio. Certo, ci sono anche le altre cose, ma sono una cornice”.


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