“Baby gang a Pirri, ragazzini viziati: hanno tutto, vandali per noia”

Dopo l’aggressione vergognosa ai vigili del fuoco a Pirri, Cagliari Online intervista la psicoterapeuta Claudia Floris: “Il fatto di possedere il superfluo porta i giovani a non avere più grandi desideri, ogni richiesta viene subito soddisfatta, e dietro potrebbero celarsi  veri e propri disagi e problemi familiari che inducono il ragazzo a manifestare la propria aggressività compiendo gesti violenti così come quello accaduto a Pirri la notte di San Silvestro”.

 


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Sono passati appena due giorni dall’episodio di Pirri che ha visto coinvolta una squadra di Vigili del Fuoco, derisa, minacciata e aggredita da una baby-gang senza controllo. Il fenomeno della giovani bande pare spopolare anche a Cagliari e dintorni, un problema sociale dietro al quale paiono celarsi diversi disagi. Ne abbiamo parlato con la Psicoterapeuta Dott.ssa Claudia Floris, specializzata in psicologia infantile e adolescenziale.

Quali sono le principali cause che spingono un gruppi di adolescenti a compiere atti di violenza, in questo caso, addirittura ai danni di pubblici ufficiali? 

“Tali gesti possono nascondere profondi disagi psicologi e disturbi del comportamento, il vandalismo e la violenza sono infatti un disturbo del comportamento caratteristico dell’adolescenza, che porta i ragazzi ad unirsi in gruppo e commettere azioni distruttive”.

La noia o l’incapacità di gestire il senso di vuoto e solitudine possono giocare un ruolo fondamentale in questo senso? 

“Sicuramente il fatto di possedere il superfluo porta i giovani a non avere più grandi desideri, ogni richiesta viene subito soddisfatta, e dietro potrebbero celarsi  veri e propri disagi e problemi familiari che inducono il ragazzo a manifestare la propria aggressività compiendo gesti violenti così come quello accaduto a Pirri la notte di San Silvestro”.

C’è un sorta di emulazione da parte delle baby-gang nei confronti di fatti di cronaca riportati dalla stampa?

“Molto spesso la cronaca riporta numerosi casi di atti vandalici, a volte si tratta dell’azione di piromani o di persone che distruggono tutto ciò che incontrano nel loro cammino, questo ovviamente condiziona una mente debole come quella di un ragazzo, che in una situazione di fragilità, e forte dell’appartenenza al cosiddetto ‘branco’, possono spingerlo alla riproduzione degli stessi.”

Che ruolo giocano i social network in tutto ciò?

“Non credo che in questo caso specifico ci possa essere un collegamento diretto, è anche vero che, in un’era come questa, nella quale ci ritroviamo commessi 24 ore su 24, alcuni giovani, pur di ottenere  un po’ di notorietà sarebbero disposti a tutto, anche e soprattutto alla violenza”.

 

Fabio Leo


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