Non pagò l’avvocato cagliaritano: badante 50enne ricercata in Ucraina

L’incredibile vicenda di Libero Pusceddu. Il tribunale gli ha riconosciuto un credito di 4 mila euro nei confronti di una donna ucraina. Ma non è riuscito ad avere i soldi. Così si è rivolto al tribunale di Mlyniv in Ucraina


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Residente a Cagliari, ma ricercata in Ucraina. Dopo una lungo braccio di ferro con un legale cagliaritano che per ottenere giustizia ha inseguito la donna fino al tribunale di Mlyniv in Ucraina.

La vicenda incredibile parte nel 2011, quando l’avvocato cagliaritano Libero Pusceddu, ricorre alla giustizia per ottenere il pagamento di 9 mila euro da parte di una badante 50enne ucraina, residente in città, che il professionista aveva difeso in una causa. La donna ha contestato la somma richiesta. La riteneva “eccessiva” e chiedeva al giudice di ricalcolarla in base all’attività effettivamente svolta dall’avvocato, negava la cura della cura di un ricorso al Tar nei suoi interessi da parte di Pusceddu e affermava comunque di dover detrarre dalle richieste del professionista 700 euro già versati.

Il Tribunale tuttavia nel marzo 2014 dà ragione a Pusceddu che ottiene il “titolo giudiziale” e impone alla donna il pagamento di circa tre mila euro. Ma il saldo non arriva e con gli interessi maturati la cifra sale a 4 mila 477 euro nel giugno 2015. Il legale cagliaritano avanza richiesta di pignoramento “dei beni presso terzi”, chiede cioè ai datori di lavoro cagliaritano della donna un terzo dello stipendio. Ma quando arriva l’udienza di assegnazione c’è la prima sorpresa per l’avvocato: la donna ha lasciato tutti i lavori e perciò non c’è nulla da pignorare.

Una beffa per Pusceddu che resta con un pugno di mosche in mano, ma non si arrende. “Impossibilitato ad avere soddisfazione sul mio credito”, racconta Pusceddu, ho proceduto al riconoscimento del titolo giudiziale,  rilasciato in Italia, presso il Tribunale ucraino della città di Rivne e contestualmente ho richiesto il pignoramento della casa di proprietà e residenza della signora”.

Secondo le indagini svolte dal tribunale ucraino la donna risoluta trasferita dalla precedente residenza in un’altra città, ma “non è stata rilevata la proprietà che potrebbe servire per la riscossione”. A questo punto in base alle leggi ucraine, come riporta una sentenza del tribunale di Mlyniv dell’aprile scorso, tradotta e registrata presso il tribunale cagliaritano dichiara “le ricerche della debitrice” e dispone l’esecuzione della delibera al dipartimento della polizia di Mlyniv.

La donna, che non si è opposta (sono scaduti i termini) al provvedimento del tribunale ucraino, dunque risulta ricercata in Ucraina. Pusceddu ha mandato a la sentenza a carabinieri e polizia italiana. E ora attende giustizia.

 


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