Aveva sfidato il virus per vaccinare gratis anziani e malati del paese, Seulo piange dottor Barbarossa

In piena pandemia si recò a Seulo, paese rimasto senza medico, per somministrare le vaccinazioni ai più fragili nel giorno del compleanno del figlio 15enne: “Gli ho regalato l’esempio”, disse. Oggi l’addio del sindaco Murgia: “Ci sei stato vicino e non ti dimenticheremo. Grazie Dott. Fabio Barbarossa”.


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Andò in piena pandemia, e nel giorno del compleanno del figlio 15 enne a vaccinare gratis anziani e malati di Seulo, paese che era rimasto senza medico. Un gesto che bollò come “regalo di compleanno al figlio”. E ieri Fabio Barbarossa, il dottore dal cuore d’oro, è morto all’età di 67 anni dopo aver combattuto contro un tumore. Oggi Enrico Murgia, sindaco di Seulo, lo ricorda su Facebook. “Ci sei stato vicino e non ti dimenticheremo. Grazie Dott. Fabio Barbarossa”.

La storia risale all’ottobre del 2020. Quando Barbarossa venne a conoscenza del dramma del Comune di Seulo circa la mancanza del loro medico di famiglia. E quindi l’impossibilità di fare alla popolazione anziana i vaccini antinfluenzali. Così il medico si alza all’alba e va a vaccinare tutta la comunità seulese.  La storia l’aveva racconta lui stesso nella propria pagina Facebook. “Ho deciso, volontariamente e senza esitazione alcuna di fare un omaggio a questo nobile Popolo Barbaricino facendo io stesso le vaccinazioni agli anziani e agli aventi diritto. Ho inoltre programmato la vaccinazione domiciliare a tutti coloro che per motivi di salute non potevano spostarsi dal proprio domicilio. Dopo aver contattato il Sindaco di Seulo, Enrico Murgia, e il Commissario Straordinario dell’Ats Sardegna Dottor Giorgio Steri per la disponibilità dei vaccini, sabato 17 ottobre 2020 all’alba, sono partito per Seulo. Dopo aver attraversato posti incantevoli con foreste incontaminate ed un meraviglioso arcobaleno che mi indicava la strada, sono arrivato a Seulo. Ad attendermi c’era il sindaco con tante persone organizzate in attesa del vaccino. Abbiamo iniziato subito la vaccinazione e ho avuto modo di conoscere almeno 140 persone a cui ho praticato la vaccinazione. È stato per me un tuffo nella sardità. Un ritorno alle nostre origini, all’orgoglio e alla dignità di un Popolo irriducibile e ricco di cultura come quello Sardo. Sono stato poi accompagnato da alcuni funzionari comunali a casa dei pazienti non ambulabili, tra cui una signora centenaria che con un sorriso, celato da una mascherina, è riuscita comunque a trasmettermi la sua gratitudine che mi ha decisamente commosso. Dopo aver esaurito le vaccinazioni e aver avuto la gratitudine di tutti coloro che ho incontrato, anche con dei doni meravigliosi che ho apprezzato e soprattutto gustato, i meravigliosi pistoccus ‘e nuxi del dolcificio di Seulo, e dopo aver pranzato col Sindaco e la sua famiglia, ho ripreso la strada del ritorno col cuore gonfio di emozione e commozione. Sono arrivato a Cagliari in tarda serata e ho potuto abbracciare il mio piccolo Matteo che proprio in quel giorno compiva 15 anni. Il regalo principale che ho fatto a mio figlio è stato semplicemente l’esempio. Quando puoi fare del bene fallo senza esitare. Il mondo intero te ne riconoscerà merito e la tua vita così avrà un senso”.


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