Autotrasportatori sardi in rivolta: “Gasolio alle stelle, lavoriamo in perdita: le scorte nei negozi diminuiranno” (VIDEO)

LE FACCE DELLA PROTESTA E LE SCORTE A RISCHIO NELL’ISOLA- Hanno deciso di metterci la faccia, i titolari delle aziende che riforniscono anche i supermercati. Mario Serra: “Porto la merce anche alla Conad, il gasolio a 2,06 euro è inaccettabile. Mi fermo da lunedì, se la situazione non cambia sarà sempre peggio”. Gabriele Frongia: “40 furgoni, pago tanto di più anche per le riparazioni e gli additivi per i mezzi. Sardi preoccupati per le scorte? Lo so, purtroppo sarà così: dobbiamo dare una scossa”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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La verità la fanno trapelare senza entusiasmo, visto che non hanno preso la decisione di fare una scampagnata tutti insieme ma, bensì, di fermarsi e non lavorare. I 350 autotrasportatori sardi riuniti ieri a Tramatza fanno quadrato: “Da lunedì non faremo più le consegne. Le scorte anche nei market? Diminuiranno se non cambierà nulla”. E cosa dovrebbe cambiare? “Il prezzo del gasolio, devono levare le accise, solo così potremo tornare a lavorare”. Gli aumenti, anche per loro, sono ovunque, e hanno deciso di dire basta, sono pronti a paralizzare l’Isola. Mario Serra è il titolare di un’azienda di autotrasporti di Alghero, lavora anche a Sestu: “Da quasi 30 anni. Il gasolio è alle stelle, siamo disperati: ho tredici dipendenti che si fermeranno, più altri due che lavorano nei nostri uffici”. E, tra le realtà che rifornisce, ci sono anche “i Conad del centro e del nord Sardegna, con sei furgoni. Non ce la facciamo più, 2,06 euro al litro alla pompa è un prezzo inaccettabile”, tuona. “Me la posso giocare solo se torna a 1,20 o 1,30 euro, già a un euro e cinquanta va malissimo”. I sardi hanno paura per la diminuzione delle scorte dei market: “Da lunedì, se continua come oggi, sarà anche peggio. Domani il gasolio aumenterà di nuovo. Andremo nei porti e bloccheremo anche qualche catena della grande distribuzione. Ai sardi preoccupati dico che ho parlato, stamattina, con una signora, era preoccupata perchè l’acqua era finita al market. Lei e il marito sono pensionati, quindi che problema hanno? Io devo pagare 2600 euro di gasolio per far uscire i furgoni, prima me la cavavo con 1600 o 1800 euro”.
Gabriele Frongia ha 53 anni: “Da lunedì io e i miei dipendenti ci fermiamo. Insieme a mio fratello abbiamo 40 furgoni e riforniamo per l’80% di generi alimentari i supermercati della grande e piccola distribuzione, anche a Cagliari. Il costo del gasolio ormai è più alto dei prezzi che fatturiamo”, osserva. “Tutto è aumentato. La manutenzione, nelle officine si paga il trenta per cento in più, pure l’additivo per i furgoni Euro 5, un rincaro del 175% rispetto all’anno scorso”. Preoccupazione per le scorte nei market da parte della popolazione? “Lo so, purtroppo sarà così, dobbiamo dare una scossa. Il trasporto su gomma, in Sardegna, è uno dei più forti. Da un piccolo pacchetto a una pedana d’acqua, il trasporto avviene con i furgoni. Devono levare le accise sul gasolio e riportarlo a 1,30 come l’anno scorso, quando eravamo considerati, da tutti, eroi”.


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