Assunzioni negli alberghi sardi: ora c’è un bando da 16 milioni

L’obiettivo è allungare la stagione turistica e assumere giovani anche nei mesi autunnali e invernali


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Un bando valido per almeno il triennio 2016‐2018 con una dotazione finanziaria di almeno 16,5 milioni (5.500.000 euro annui) che deve essere pubblicato entro settembre 2015 cosi che gli operatori possano programmare adeguatamente l’apertura delle attività nella stagione 2016. E’ la proposta per destagionalizzare i flussi turistici presentata questa mattina dal presidente di Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò, dal presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca, e dal direttore regionale di Confcommercio, Gina Luca Deriu, agli assessori regionali del Lavoro e del Turismo, Virginia Mura e Francesco Morandi.

L’idea è quella di incentivare le assunzioni nei mesi compresi tra marzo e novembre (9 mesi) con un contributo massimo per azienda pari a 65.000 euro annui (195.000 euro in tre esercizi) in regime di “de minimis” prevedendo incentivi crescenti all’allontanarsi dall’alta stagione e in base alle qualifiche.

Per far funzionare bene tutta la procedura ed evitare colli di bottiglia burocratici è necessario che gli imprenditori turistici abbiano la certezza del contributo al momento delle assunzioni e che il saldo degli incentivi venga erogato entro febbraio dell’anno successivo – osserva Cicalò – inoltre abbiamo avanzato qualche proposta procedurale come l’utilizzo del sistema Sil per snellire e verificare in tempo reale tutte le pratiche e per validare i pagamenti in maniera semplice e immediata.”.

Nell’ultimo bando Lunga Estate pubblicato dalla Regione nel 2013 con una dotazione finanziaria di 5.990.100 euro sono state ammesse al finanziamento 473 imprese ma la tardiva presentazione dell’incentivo a stagione già avviata e l’incertezza del contributo al momento di effettuare le assunzioni, unite all’eccessiva complessità delle procedure – sottolinea Manca – hanno pressoché vanificato il raggiungimento dell’obiettivo finale. Se poi si vuole puntare strutturalmente sui mesi cosiddetti di spalla il contributo non può essere una tantum senza nessuna programmazione”.


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