Due incidenti fotocopia, o quasi, avvenuti a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro sulla strada tra Macchiareddu e Grogastu, ad Assemini. Un rettilineo con tanto di doppia corsia con uno spartitraffico che, almeno sino al mese di aprile, stando anche alle denunce fatte da esponenti di spicco della Protezione Civile, non era sufficientemente illuminata e segnalata. Tra le 18:30 e le 20 dello scorso dodici gennaio Francesca Mallus, 47enne di Capoterra, e Marisol Lallai, 38enne residente nello stesso paese, entrambe al volante delle rispettive auto, sono andate a schiantarsi contro il cordolo di cemento che delimita l’isolotto centrale. E sono entrambe vive per miracolo. “C’erano molte auto ferme sulla destra e sulla sinistra della carreggiata. Ho rallentato tanto ma sono andata a impattare, purtroppo, con una ruota sul cordolo in cemento dello spartitraffico, non segnalato. La strada era buia, all’epoca senza illuminazione o cartelli verticali, come si evince anche dalla relazione scritta dai carabinieri intervenuti sul posto. Ho danni per 3500 euro. Il mio avvocato ha provato a interpellare più volte il Cacip, ma c’è un muro di gomma. Però, ormai, dopo mesi di silenzio e di richieste non ascoltate, si è presa la decisione di iniziare le pratiche per il tribunale”.
Stessa tattica, anche perchè stanno “collaborando” insieme, di quella Marisol Lallai: “Non c’erano cartelli, all’improvviso ho preso in pieno il cemento. L’auto si è spaccata sotto, hanno avuto danni anche le gomme e sono stata sbalzata sulla corsia opposta”, racconta la Lallai, “per fortuna non c’era nessuna macchina in arrivo, sennò probabilmente non sarei qui, oggi, a raccontare ciò che mi è capitato. Il Cacip nega anche a me il risarcimento e sempre perchè sostiene che siamo noi a essere state sbadate alla guida. Peccato che, dopo di me, altre due macchine abbiano centrato lo spartitraffico. Quella strada è pericolosa, speriamo che andando per vie legali si riesca a ottenere ciò che ci spetta”.