Assemini, polemica scrutatori:”Meglio il sorteggio, criteri sbagliati”

Contestata in consiglio comunale la scelta del sindaco Puddu di nominare come scrutatori solo i disoccupati

Non si placano ad Assemini le polemiche dopo la recente decisione del Sindaco Mario Puddu, esponente del Movimento 5 Stelle, di limitare la scelta dei prossimi scrutatori per le elezioni regionali ai soli non occupati con reddito ise inferiore ai 4.500 euro. “La procedura scelta dalla commissione elettorale – denuncia Luigi Garau, responsabile cittadino del movimento Popolo dell’Autonomia UDS – discrimina a priori i cittadini regolarmente iscritti all’albo e che non vogliono rendere pubblica la propria indigenza. Nelle ultime tornate elettorali, si è dato spazio al sorteggio elettronico per il 50% degli scrutatori e per il restante 50% sono stati nominati disoccupati e studenti che non avevano ricoperto l’incarico nella tornata precedente. Non ci siamo mai voluti sostituire alle norme vigenti, ne imporre a soggetti in difficoltà economica l’indignazione di rendere pubblico il proprio stato di indigenza dichiarando il proprio reddito ise con un’istanza non prevista dalla norma. Sarebbe interessante capire con quale criterio sia stato individuato qualche presidente di seggio che oggi dai banchi dell’amministrazione parla di trasparenza ed equità. E’ veramente singolare che si crei una guerra per i cento euro degli scrutatori e si ignori invece la vicenda dei contributi della legge regionale n.37/98 che mette in ballo milioni di euro”.  Dura la replica del primo cittadino. “Più volte l’anno scorso in campagna elettorale – sostiene Puddu – abbiamo contestato il fatto che gli scrutatori venissero scelti dai consiglieri. Non abbiamo contestato le scelte in se e l’onestà, ma il criterio. Siamo sicuri che anche in passato si sia scelto tra chi aveva un reale bisogno. Troppo spesso però sono capitate delle ripetizioni nei nomi. Meglio ancora sarebbe il sorteggio integrale ma che comunque su un albo di oltre 2000 persone non garantisce l’aiuto a chi ha maggiore necessità. Con questi nuovi criteri, come ad esempio la rotazione rispetto alle ultime 5 consultazioni elettorali, cerchiamo di essere più democratici”.

Matteo Venturelli


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