Assemini, mensa scolastica scadente: “Notizie false, i genitori visitino il centro cottura”

La qualità del servizio mensa fornito ai bambini delle scuole di Assemini è ineccepibile. Arriva la replica della società appaltatrice del servizio alle proteste dei genitori su una presunta scarsa qualità degli alimenti serviti ai bambini


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Vanessa Usai

La qualità del servizio mensa fornito ai bambini delle scuole di Assemini è ineccepibile, e i genitori degli alunni che ne usufruiscono potranno visitare senza alcun preavviso il centro di cottura. A quattro giorni dall’inizio della protesta lanciata dalle famiglie degli studenti della 4 A elementare di via Vittorio, arriva la replica della società appaltatrice del servizio, la EP Spa.

“Le notizie riportate non corrispondono a quanto quotidianamente distribuito e servito”, afferma il comunicato, a firma dell’amministratore unico. La qualità del servizio sino a oggi reso – riporta la nota – può essere confermato dalle competenti autorità di controllo (Nas, Asl, Sian), dai dirigenti scolastici e dal responsabile del Servizio di refezione scolastica del Comune di Assemini. Al fine di dare la massima trasparenza sull’operato e sulla qualità dei piatti serviti, la società invita dunque i genitori a visitare il centro di cottura, senza necessità di alcun preavviso, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,00 alle ore 11,00, e preannuncia azioni a tutela della propria immagine qualora venga reiterata la diffusione di notizie non corrispondenti a quanto servito.

Già ieri i genitori in questione erano tornati sul piede di guerra con una nuova comunicazione, per lamentare il mancato riscontro alla precedente segnalazione e ribadire le proprie richieste: sopralluoghi a sorpresa da parte dei genitori, pasti caldi, porzioni adeguate, minestroni senza bucce di verdure, pasti più accattivanti e acqua in bottigliette sigillate.

A queste si aggiunge il fatto che ai loro figli non è ora consentito mangiare il pranzo portato da casa – questa la forma di protesta iniziata lunedì scorso – nel refettorio, assieme agli altri bambini che continuano a usufruire del servizio mensa, una separazione additata come discriminatoria.