Assemini, addio per sempre alla Laveria di via Coghe: licenziati 12 dipendenti

Il sito minerario non aprirà mai più. Il liquidatore della società Fluorite di Silius, partecipata della Regione in liquidazione, ha scritto ai sindacati: il documento fa scattare la procedura per il licenziamento collettivo di 12 dipendenti (su 48) della Laveria asseminese. Tutti tra i 40/60 anni e al lavoro dal almeno 20 anni


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Chiude la Laveria di Assemini. La Società Fluorite di Silius, interamente a capitale regionale, licenzia 12 dipendenti.  È tutto nero su bianco nella lettera che il liquidatore della società Aldo Cadau ha scritto ai sindacati: il documento fa scattare la procedura per il licenziamento collettivo di 12 dipendenti (su 48). Tutti tra i 40/60 anni e al lavoro dal almeno 20 anni.

Al capolinea dunque la storia della laveria “Henry Luis Mermod” di via Coghe ad Assemini, impianto minerario aperto nel 1953 e fermo ormai da più di dieci anni.

Nel 13 la società Fluorite Italia, di proprietà dei Giulini, vinse il bando (del 20 febbraio 2012) per le concessioni minerarie, seconda una Ati, la Smav, del Nord Italia che poi subentra a seguito della rinuncia di Fluorite Italia. La Smav ha dichiarato ufficialmente di non aver più bisogno della laveria di Assemini e programma una nuova costruzione a Ballao.

L’8 giugno 2017 è stato disposto il declassamento di alcuni beni pertinenziali della miniera Genna Tres Montis di Silius presenti nella Laveria di Assemini, in particolare, l’impianto Frantumazione ed i relativi macchinari per la frantumazione e la filtrazione, nonché alcuni macchinari nei settori di smaltimento sterili e depurazione. Tale operazione ha costituito la prima fase dell’ormai incontrovertibile processo di dismissione del sito. Inoltre, con l’approvazione del nuovo puc, l’amministrazione comunale di Assemini ha disposto che l’area ove è situata la Laveria sarà destinata a parco pubblico: una destinazione del tutto incompatibile con l’attività industriale che dovesse eventualmente essere ripresa, anche laddove l’attività mineraria dovesse trovare un nuovo concessionario.

“Ne deriva”, scrive il liquidatore, “che ogni minima prospettiva di ripresa dell’attività dell’impianto in parola deve ritenersi definitivamente preclusa e la Laveria è destinata ad essere definitivamente dismessa nel prossimo futuro. Ne è conseguita la totale cessazione delle attività della Laveria: residuando unicamente sporadici interventi di manutenzione ordinaria i quali, per loro natura, non richiedono la presenza quotidiana e continuativa di personale nel cantiere e possono, quindi, essere svolte mediante interventi intermittenti per poche ore alla settimana”.  Ritenuto impraticabile il ricorso ad ammortizzatori sociali di tipo temporaneo quali C.I.G. o altri.

Saranno licenziati due impiegati dell’ufficio tecnico un sorvegliante del cantiere della Laveria, 7 operai addetti alla pulizia e alle manutenzioni della Laveria e 2 operai di pulizia magazzino e manutenzioni della miniera. Il sindaco di Assemini Puddu aveva sollevato l’allarme inquinamento nel sito industriale.


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