Ha suscitato tantissimo clamore, il caso di due bambini di una scuola elementare di Assemini finiti a mangiare, all’ora di pranzo, lontano dai loro compagni e dalle loro maestre. Il motivo? I genitori hanno scelto di non fargli consumare il pasto che propone la ditta di ristorazione che rifornisce quotidianamente l’istituto. I piccoli erano stati “emarginati, nonostante tutte le sentenze e le leggi parlino chiaro e vietino una situazione simile”, così una delle madri dei minori coinvolti, che aveva scritto una lettera-sos. E, dopo l’intervento di Altroconsumo e la solidarietà di centinaia di genitori, dai piani alti della scuola è arrivato il passo indietro, con tanto di email certificata inviata alle famiglie dei piccoli e ai loro avvocati, al dirigente dell’ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, alla garante per l’Infanzia Grazia Maria De Matteis e alla sindaca del Comune di Assemini.
Il dirigente scolastico, dopo aver ricordato varie sentenze, ha autorizzato i due minori “a consumare il pasto domestico all’interno della sala mensa, non appena verranno comunicate ufficialmente ai genitori le disposizioni sull’osservanza delle prescrizioni necessarie”. Molto felici i genitori, per loro – e per i loro figli – sembra essere finito un “piccolo” ma importante incubo: “La direttrice alla fine ha rispettato la legge, i nostri figli non saranno più costretti a stare da soli in una stanza”.