Assemini, il sindaco grillino cancella la Tasi: è stop alle tasse

Mario Puddu: “L’impegno era ridurre la pressiona tributaria, abbiamo deciso di non fare pagare la tasi ai cittadini” 


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 Il sindaco grillino cancella la tassa: ad Assemini anche nel 2015 non si pagherà la Tasi. Non è poco, e nonostante le polemoche che hanno investito la maggioranza. L’annuncio del sindaco Mario Puddu: “Non abbiamo fatto grandi promesse, due anni fa, ma certamente c’era l’impegno di ridurre la pressione tributaria, per quelle che sono le nostre possibilità e competenze. E ce la stiamo mettendo tutta per non venir meno a quell’impegno. 

Francamente è sempre più dura, con un governo centrale che continua a scaricare sui comuni e sugli enti locali l’onere di metterci la faccia e di infilare le mani nelle tasche dei cittadini. 
Dal 2014 da parte dello Stato abbiamo meno introiti per circa 450 mila euro.
E già dal 2014, rispetto all’anno precedente, le entrate si erano ridotte di oltre il milione di euro.

È stata dura raggiungere questo risultato anche nel 2015 e determinante è stata la volontà della nostra amministrazione, di tutti gli assessori in primis e degli uffici, in particolare quelli di bilancio, programmazione e tributi che strenuamente hanno lavorato − e stanno lavorando − per far quadrare i conti e permetterci di essere in linea con “l’odiatissimo” patto di stabilità. Ricordo che l’acronimo TASI sta per Tassa sui Servizi Indivisibili, l’imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014. 
Essa riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale, l’illuminazione comunale e altre. 
Ad Assemini, così come nel 2014, la Tasi non si pagherà. 
L’anno scorso, gli incalliti del prosciutto negli occhi sostenevano che avevamo tolto la Tasi e che poi abbiamo raddoppiato la Tari: se ve lo sentite dire anche quest’anno, dite loro di non confondere capre con cavoli, ché le capre hanno un prezzo, mentre i cavoli un altro. E che delle cavolate ne fate volentieri a meno. La Tasi è una tassa comunale, una possibile entrata per l’Ente, e ogni Comune decide se farla valere o meno. 
La Tari (su cui tornerò anche dopo) è una tassa, sempre comunale, ma completamente slegata: il Comune non può esentarla e la deve suddividere fra tutti i propri cittadini, e l’importo da recuperare rimane lo stesso, Tasi o non Tasi. Tengo a ribadire che se dal governo centrale non si cambia rotta sul tema di fiscalità e tributi nei confronti degli Enti Locali sarà sempre più dura da parte nostra evitare di rivolgerci ai nostri cittadini per il pagamento della Tasi.

Si parla tanto di Tasi e spesso si plaude tanto per questo nostro “sforzo”, ma voglio approfittare dell’occasione per parlare dell’altra tassa comunale, anche più discussa, non solo perché non esentata ma anche perché più onerosa per le tasche dei cittadini, la Tari.
Il 2014 è stato un anno infernale per tantissimi comuni; in tanti comuni sardi si è dovuto ricorrere all’intervento dei carabinieri per calmare gli animi dei cittadini esasperati dal caro Tari. Ad Assemini non siamo arrivati a quei livelli, ma − a parte il tentativo di strumentalizzazione da parte degli incalliti detrattori, finito poi come una bolla di sapone − certamente non dimentico la sofferenza di tanti cittadini e di tanti esercenti. 
Le proteste (moderate) e le lacrime di tanti cittadini che quando sono arrivate le bollette relative al 2014 (più esose del 2013) mi hanno manifestato il proprio malcontento. 
Potevo, potevamo rimanere inermi di fronte a tutto ciò? 
Sul momento ho incassato le lamentele e le proteste, ma non ho dimenticato. Il bando “vecchio” scadeva il 31 marzo e quindi ci è stata data la possibilità di dare voce in concreto alle lamentele dei cittadini. 
In che modo? Ridiscutere le premialità (prima andavano alla ditta, adesso vanno a noi), meno costi nei conferimenti, niente bonus alla ditta. Poi anche la rimodulazione della pulizia strade e di alcuni conferimenti (uno in meno alla settimana di secco e umido). 
Per tutto questo avremo un risparmio complessivo di circa 400/500 mila euro! 
Devo dire che l’inciviltà, l’abbandono dei rifiuti in campagna, e non solo, erano diffusi anche prima, ma è bastata questa piccola rimodulazione-riduzione (fatta con un solo scopo: cercare di risparmiare) per scatenare la fantasia degli avversari del nostro operato: «Assemini diventerà come Napoli» e tante altre catastrofiche previsioni. 
Niente di tutto questo”. 


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