Assemini, Fratelli d’Italia chiude la sede di via Cagliari

“La nostra nuova sede saranno solo le strade e le piazze”. Massimo Carboni: “Le criticità? Frutto di dieci anni di omissioni.
I cittadini chiedono una città più autorevole, più vivibile, più sicura e più giusta”.


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Continua la presenza sul territorio dei militanti di Fratelli d’Italia. Ogni settimana, iniziative socioculturali si accompagnano a banchetti organizzati nei diversi quartieri di Assemini. “Rappresentare compiutamente i nostri concittadini, partendo dalle fasce più vulnerabili, è il nostro unico obiettivo, affinché sia chiaro che noi militanti siamo un mezzo e non il fine”, sostiene Massimo Carboni, portavoce del circolo “Andare Oltre” di Fratelli d’Italia.
“Venerdì scorso abbiamo chiuso la sede di via Cagliari perché strade e piazze erano e rimangono la nostra sede naturale, tra i nostri concittadini e le nostre imprese. Perché, per essere pienamente rappresentativi, occorre vivere totalmente le loro potenzialità e le loro criticità”, precisa Carboni.
Dopo una settimana dedicata alle conseguenze dei tumori in fase infantile ed alla fibromialgia, anche lo scorso sabato mattina i militanti di FdI hanno allestito un banchetto d’ascolto in via Sardegna. Non è mancato il supporto della coordinatrice locale Rita Palmas e dei Consiglieri comunali Stefano Demontis, Sabrina Stara e Niside Muscas.
“Abbiamo analizzato le enormi potenzialità che la città offre nell’area vasta di Cagliari: posizione strategica, patrimonio naturale, collegamenti, professionalità diffuse nell’imprenditoria, nelle arti e nel volontariato che fanno da contraltare ai disservizi ed al degrado di questi ultimi dieci anni di amministrazioni, prevalentemente ideologiche ed inconcludenti”, sostiene Carboni.
Per Carboni, “persino i cantieri, che dovrebbero essere accolti con favore dai cittadini, sono percepiti come inutili e dispendiosi. Perché non risolvono i gravi problemi di allagamento in caso di pioggia e di viabilità. I servizi costano sempre di più, ma la qualità decresce anno dopo anno. Assemini è fuori da ogni organo decisionale e, questa superficialità, emerge anche nella gestione della sicurezza e nella valorizzazione comunitaria ed identitaria. Anche il Piano Urbanistico comunale non ha prodotto valore aggiunto, se non per i grandi gruppi di potere economico: per il resto solo vincoli, incompiute e maggiori costi. Il personale del Comune scappa, sguarnendo gli uffici di professionalità necessarie a rendere meno difficile la vita dei cittadini”.
“Abbiamo affrontato anche il tema Piscina comunale, alla luce della notizia che un gruppo di imprenditori avrebbe chiesto al Comune di prenderla in gestione provvisoria da subito. Abbiamo letto anche le perplessità del Sindaco. In virtù di ciò, abbiamo condiviso con i Consiglieri comunali Muscas, Stara e Demontis che è necessario confrontarsi con l’attuale amministrazione di centrosinistra per evitare che vengano prese decisioni affrettate. La piscina necessita sicuramente di lavori straordinari, anche in questo caso dovuti alla mancanza di adeguata attenzione da parte dell’Amministrazione comunale”.


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