Luciano Casula (PD) si pronuncia favorevole alla costruzione della Centrale a Biomasse. Mentre a Capoterra la lotta per bloccare i lavori prosegue e la protesta si fa sempre più accesa, condivisa e rumorosa, nella città della ceramica la linea di pensiero comune è che la centrale sia un’opera importante e capace di apportare una nuova svolta occupazionale. “La metto soprattutto in termini umani” ha dichiarato Casula poche ore fa. “Nella centrale verranno impiegati 180 nuovi posti di lavoro, e già questo mi pare un risvolto positivo della faccenda. Oltretutto l’impianto è a norma; si è rispettato tutto l’iter burocratico, i documenti sono consultabili e parlano chiaro. A Capoterra lo sanno. Nessuno fra Regione, Arpas ed Enti vari ha mosso pareri contrari in merito a questo progetto, proprio perché non ce n’è motivo”. Ma come si replica, ad Assemini, al fatto che la centrale, una volta terminati i lavori, si troverà ubicata a pochi passi dall’agglomerato urbano di Capoterra? “La centrale a biomasse, come rivela la parola stessa, è una fonte di energia rinnovabile a basso tasso inquinante e nocivo. Non si può pensare, logicamente, che l’impatto sia zero”. Un’osservazione simile annunciata in Consiglio, venerdì scorso, a Capoterra. “Il comune di Assemini non era autorizzato a coinvolgere nell’iter burocratico quello di Capoterra”. Casula conclude affermando che si dovrebbe pensare al futuro, ad investire in esso positivamente, a sfruttare idee e progetti come questo in un periodo buio come quello che stiamo vivendo. “Ci sono un sacco di boschi e di terreni incolti nel nostro territorio. La centrale ne potrebbe usufruire, creando ulteriori posti di lavoro. Non significa posti di lavoro destinati esclusivamente alla gente di Serramanna, agli asseminesi o via dicendo. Nulla vieterà a un capoterrese, a un cagliaritano, a un sarrochese di essere impiegato nella centrale. È ora di finirla con questo campanilismo, con questo spirito di contrarietà che ci pervade un po’ tutti quanti”.
Se ne discuterà ancora nelle prossime ore.
Lorenzo Scano