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Preoccupazione da parte dei sindacati sardi sulla situazione della prima parte della riforma sanitaria che ha portato all’stituzione della Asl unica. Il dibattito ancora in corso all”interno della maggioranza sulla scelta del “supermanager” che dovra’ guidare la neonata Azienda per la tutela della salute e la conseguente proroga dei commissari delle vecchie Aziende sanitarie, vede come spettatori interessati le associazioni di categoria della Sardegna, che chiedono alla Giunta e alla maggioranza di superare la situazione di impasse che si e” creata.
“Siamo preoccupati per questa situazione cosi” complicata e difficile, è importante che venga risolta al piuù presto e bene, con la scelta di una figura che abbia il profilo adeguato per ricoprire la carica di direttore generale- spiega Michele Carrus, segretario della Cgil della Sardegna- la gestione di una fase cosi” delicata, come quella dell” avvio concreto della Asl unica, con il passaggio di competenze e funzioni, deve avvenire senza peggiorare i servizi dei cittadini”. Carrus, come piu” volte ribadito, chiede poi maggiore condivisone con gli attori sociali nelle scelte che riguardano la sanita”: “Quando si mettono in campo delle scelte cosi” importanti, che ci interessano tutti e che riguardano la vita collettiva, insieme alla responsabilita” di gestire una cosa che vale meta” del bilancio della Regione, e” obbligatorio che ci sia un percorso ampiamente condiviso: l”idea che si possa prescindere da una larga condivisione, la trovo assolutamente stravagante”.
Sulla proroga dei commissari il segretario della Cgil e” chiaro: “Noi non amiamo le gestioni commissariali. Il termine e” scaduto, la vacatio giuris non e” una cosa buona e deve terminare al piu” presto, su questo non c”e” dubbio”. Nessun veto invece sulla scelta di un manager sardo, o viceversa proveniente da un altra regione, altro tema che in questi giorni sta infiammando il dibattito in maggioranza:
“È un problema che non mi appassiona nemmeno un po’. È chiaro che deve essere una persona seria, che conosce la Sardegna, la sua sanita” e la governance dei servizi sanitari. Deve essere aperto al confronto e competente, questi sono gli unici requisti. Poi, se sia nato nella nostra regione o in qualsiasi altra parte del mondo, poco importa”.
Anche Francesca Ticca, segretario generale Uil, chiede un cambio di passo: “Mi auguro che il balletto sulla scelta del manager abbia fine molto presto- spiega- senz”altro c”e” preoccupazione rispetto alla stagione delle riforme: non basta scriverle, ma il giudizio nasce quando concretamente ci sono ricadute vere. E al momento la riforma sta incontrando difficolta” enormi”. Per Ticca esiste un problema politico: “La politica continua a seguire percorsi dove, ancora una volta, al centro delle scelte non c”e” la persona e il malato, ma altri interessi. Ricordo che stiamo parlando del ”contenitore” piu” importante della Sardegna, la sanita” investe il 50% di tutte le risorse della Regione Sardegna”.
Critico anche Ignazio Ganga, segretario regionale della Cisl: “Noi gia’ in commissione Sanita’ avevamo dato un giudizio prudente sulla Asl unica: è ancora tutto da dimostrare che questo percorso portera” a una riduzione dei costi, oltre alle perplessita” sulla decisione di concentrare enormi poteri nelle mani di un” unica persona. Mi sarebbe piaciuto poi sentire parlare in questi mesi della sanita” come investimento, non solo come un costo. Invece dalla Giunta c”e” solo un approccio economicistico”.
Sulla situazione attuale Ganga spiega: “La riforma ha avuto la sfortuna di scontrarsi con la contingenza di una maggioranza che rischia di far scaricare sulla sanita” sarda le debolezze della coalizione stessa: mi riferisco alla questione del rimpasto e alla fase delicata che sta vivendo il Pd . Questo ”tirare a campare” con i commissari poi rappresenta sicuramente un problema e genera preoccupazione”. Per quanto riguarda la scelta del supermanager, il sindacalista sottolinea: “È fondamentale che abbia le qualita” per gestire una partita da circa 2 miliardi e 600 milioni. Non sarebbe pero” male che queste qualita” vengano cercate, se possibile, all”interno dello scenario regionale”. (agenzia Dire)