Arborea: la tartaruga “Arrubia” è tornata in libertà

Gli esperti del Centro di Recupero, dopo aver effettuato le opportune valutazioni sulla zona del rilascio, hanno scelto lo scoglio del Catalano – che si trova all’interno dell’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre” – e si sono avvalsi in questo del supporto della Capitaneria di Porto di Oristano.


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La tartaruga verde è tornata in libertà. 
Dopo il tempestivo intervento di salvataggio operato dai pescatori della Cooperativa Pesca S’ena Arrubia il 30 maggio scorso, e grazie alle preziose cure prestate dai biologi marini del CReS – Centro di Recupero del Sinis – presso cui ha trascorso oltre due mesi di degenza, nel tratto digerente dell’animale erano stati riscontrati materiali come la plastica, oggi è tornata in mare e ha ripreso a nuotare. La tartaruga verde, che è stata chiamata “Arrubia”, è un esemplare appartenente alla specie “Chelonia mydas” (comunemente chiamata anche “tartaruga verde”) i cui casi di avvistamento nelle nostre acque sono meno frequenti di quelli che avvengono per le Caretta caretta.
Gli esperti del Centro di Recupero, dopo aver effettuato le opportune valutazioni sulla zona del rilascio, hanno scelto lo scoglio del Catalano – che si trova all’interno dell’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre” – e si sono avvalsi in questo del supporto della Capitaneria di Porto di Oristano.
Si tratta di una zona distante rispetto a quelle maggiormente frequentate dai bagnanti, a garanzia della tranquillità che si rende necessaria per effettuare la liberazione delle tartarughe verdi.
“Conoscere da vicino le attività di chi opera per la tutela dell’Area Marina Protetta – spiega la sindaca di Arborea Manuela Pintus – ha permesso di apprezzare ancor più l’impegno profuso dal suo personale e dal Comune di Cabras, anche a favore delle specie marine che possono necessitare di soccorso e di cure per poter tornare in mare”. 


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