Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp
“Nel medio lungo termine la visna maedi si può debellare”. A sostenerlo è il direttore dell’Aras Marino Contu che martedì ha partecipato al primo incontro del gruppo di lavoro sulla lentivirosi voluto dagli Assessorati regionale alla Sanità e all’Agricoltura.
Gruppo del quale fanno parte oltre al direttore dell’Ara Sardegna anche Giambattista Monne (referente dell’assessorato regionale all’Agricoltura) Angelo Mura e Arianna Pintori (entrambi del servizio sanità animale dell’Asl di Sanluri; Antonello Carta (genetista dell’Agris; Antonella Puggioni (dirigente dell’Istituto zooprofilattico; Marco Pittau (docente di malattie infettive nella facoltà di veterinaria di Sassari; Sandro Rolesu (responsabile epidemiologico Istituto Zooprofilattico; Patrizia Carta (funzionario veterinario referente dell’Assessorato Sanità.
L’obiettivo della costituzione di questo gruppo di lavoro è quello di capire il grado di diffusione della malattia e mettere in atto gli strumenti per debellarla.
Dal primo incontro è emerso, soprattutto grazie al lavoro fin qui svolto dalla Facoltà di veterinaria e dall’Istituto zooprofilattico, che la visna maedi, malattia subdola difficile da riconoscere e diagnosticare, è ormai diffusa in tutto il territorio regionale. Inoltre si è preso atto dell’inadeguatezza dell’attuale piano di risanamento, testimoniato anche dall’adesione di solo 28 aziende.
Durante la riunione l’Aras ha comunicato che dopo l’approvazione del POA, avvenuta oggi, svilupperà un programma sull’analisi del rischio. Si tratta di un lavoro preventivo che i tecnici dell’associazione dovranno svolgere come sempre sul campo, raccogliendo dati su un campione di 8 – 9 mila aziende.
“Abbiamo il personale già formato e continueremo a formarlo per questo tipo di programma – dice il direttore Marino Contu – che ha il compito di monitorare e capire l’entità del rischio”.
“Faremo – spiega ancora Marino Contu – un primo screening grazie anche ad analisi di latte massale utilizzando uno strumento ideato da una società sarda. In questo modo riusciremo a cogliere negli allevamenti eventuali campanelli d’allarme. Non ci limiteremo insomma alla semplice compilazione di schede ma faremo analisi e saremo in grado di dire dove intervenire e dare una prima formazione ai pastori su come riconoscere la malattia”.
Secondo il direttore Marino Contu “la visna maedi, pur essendo difficile da eradicare, nel medio e lungo periodo si può sconfiggere. E’ una patologia che si presenta con diversi sierotipi. Alcuni la esternano altri no. Per questo serve integrare il programma di risanamento e agire con degli interventi modulati azienda per azienda”.