“Antonio morto lontano dalla Sardegna dove non c’è lavoro, aiutatemi a portarlo a San Sperate”

La mamma del 35enne annegato nel lago di Limone, in Lombardia, Giuseppina Mossa, non riesce a darsi pace: “Era andato a fare il cameriere per avere un futuro migliore. Le spese per il trasporto della salma sono troppo elevate, potete donare direttamente sul mio conto”

Ha ricevuto una telefonata dai carabinieri ieri, e il mondo le è crollato addosso: “Suo figlio è morto annegato, è stata fatale una congestione”. Giuseppina Mossa, badante 55enne, da quel momento non riesce a darsi pace. Antonio Pala è annegato nel lago di Limone, in Lombardia. Stando a vari testimoni, poco prima di tuffarsi ha bevuto una birra ghiacciata. Un particolare che rafforza la ricostruzione fatta sulla causa della tragedia, cioè la congestione fatale. Era andato in Lombardia, “non era la prima stagione che trascorreva lontano da casa”, per lavorare come barista in un hotel. “Qui in Sardegna non c’è lavoro, voleva avere un futuro migliore”. Che, seppur solo per pochi mesi, quelli estivi, aveva trovato. Poi il dramma. Il corpo del giovane 35enne di San Sperate è lì, in Lombardia, nel profondo nord dell’Italia.
“Faccio la badante, le altre due mie figlie di 14 e ventuno anni non lavorano. Le spese per il trasporto della salma e per il funerale sono alte”, spiega la donna, che ha dato l’ok ad una raccolta fondi, creata sul web dagli amici del figlio. I soldi finiranno tutti “nel mio conto, il codice Iban inserito è quello personale. Lancio un appello a chiunque possa aiutarmi, voglio riabbracciare mio figlio e dargli una degna sepoltura qui, nella sua San Sperate”. Chi volesse donare può cliccare sul link seguente: https://gofund.me/c47f6261


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