Antonio Meloni, travolto e ucciso dall’autobus dell’Arst “per trovare un posto”

La tragedia del piccolo Antonio Meloni ha sconvolto l’isola: una fine terribile, una fatalità assurda, una vita giovanissima di un ragazzino volata via in un attimo. “Si può morire per un posto in pullman, in tanti noi corriamo attaccati al pullman”, dicono altri ragazzi come Antonio. Solo che questa volta c’è scappato il morto. 


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Si può morire a 14 anni, in Sardegna, travolto e ucciso dall’autobus dell’Arst, sotto gli occhi di decine di altri studenti straziati, “per trovare un posto libero”? La tragedia del piccolo Antonio Meloni ha sconvolto l’isola: una fine terribile, una fatalità assurda, una vita giovanissima di un ragazzino volata via in un attimo. Antonio Meloni è morto lì, alla fermata di autobus di Ittiri, alle 7,30 del mattino, in un dramma che probabilmente si poteva evitare.

Perchè la ressa davanti al pullman si è creata per assicurarsi i posti liberi, in un problema dei trasporti che coinvolge tutti i paesi della Sardegna. Dove normalmente si viaggia, come spesso hanno raccontato i nostri lettori, “inscatolati come sardine”. Chi era lì racconta che il piccolo Antonio Meloni è rimasto quasi “impigliato” su quell’autobus maledetto, in mezzo alla calca. Drammatici i racconti dei testimoni: La Nuova Sardegna oggi ha pubblicato il racconto di alcuni di loro, inutili i tentativi di rianimare il ragazzo. “Si può morire per un posto in pullman, in tanti noi corriamo attaccati al pullman”, dicono altri ragazzi come Antonio. Solo che questa volta c’è scappato il morto. Due le inchieste aperte, una della Procura e una dell’Arst. Il piccolo Antonio frequentava il primo anno del liceo scientifico.

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