Antonio Pinna ha 30 anni, ed è uno dei trenta lavoratori che, dal primo settembre prossimo, si troveranno a dover fare i conti con il lavoro che non c’è più. Giardiniere per il Comune di Quartu per dieci anni, “lo stipendio passa da 1200 euro a zero. Vogliono far entrare altri a lavorare, siamo stati presi in giro. Sono l’unico che lavora in casa, sono sposato e ho due figli”, spiega, arrabbiato, Pinna.
“Sono pronto a combattere per il mio lavoro, perché è un diritto. Ho lavorato per il Comune per dieci anni, dunque è chiaro che ho fatto qualcosa per la mia città. Mi sembra di vivere dentro un grosso incubo”.