Anna, sarda in Emilia Romagna: “Non abbiamo ancora la possibilità di far conoscere nostra figlia ai nonni”

“Un anno fa ero a favore del lockdown con la speranza di “sconfiggere” il covid-19 – spiega la giovane – ma, a inizio pandemia, nessuno si poteva pressoché spostare, non c’erano differenze. 
Io sono una ragazza nata e cresciuta in Sardegna ma che, purtroppo, per esigenze di lavoro si è dovuta trasferire al nord Italia”.


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Un’altra festa trascorsa lontano da casa: “Non abbiamo ancora la possibilità di far conoscere nostra figlia ai nonni”. Anna, 26 anni di Domusnovas, è uno dei tanti “figli” sardi che per lavoro, per costruirsi un futuro, risiede in continente, in questo caso in Emilia Romagna. A novembre, lei e il compagno, anch’esso di Domusnovas, sono diventati genitori di una splendida bimba che “conosce” nonni, bisnonni, zie e zii solo per telefono. Vorrebbero trascorrere qualche giorno a casa in Sardegna, ma il decreto nazionale parla chiaro: gli spostamenti da una regione all’altra sono concessi solo per motivi di salute, di lavoro e per comprovate necessità. 
“Un anno fa ero a favore del lockdown con la speranza di “sconfiggere” il covid-19 – spiega la giovane – ma, a inizio pandemia, nessuno si poteva pressoché spostare, non c’erano differenze. 
Io sono una ragazza nata e cresciuta in Sardegna ma che, purtroppo, per esigenze di lavoro si è dovuta trasferire al nord Italia. 
Ora mi ritrovo qui, senza la possibilità di tornate a casa e, quindi di far conoscere la bambina  ai suoi nonni, però con la possibilità di andare, per esempio, in Spagna o da qualche altra parte in vacanza. Mi chiedo come possa essere possibile che venga concesso agli italiani di andare all’estero ma di non poter tornare dai propri genitori nemmeno con il referto del tampone molecolare in mano. 
Questo mi fa veramente arrabbiare perché chi di dovere, a mio giudizio, non sta gestendo le cose come dovrebbe e, alla fine, a rimetterci siamo sempre noi, le persone comuni che passano l’ennesima festa, se così si può ancora chiamare, lontane dai propri genitori e dagli affetti più cari”. 


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