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Anna Moi ha 60 anni, è una prof in pensione ed è in prima fila al corteo femminista organizzato da “Non una di meno” a Cagliari. Ha le idee ben chiare, la Moi: “I diritti, in quanto tali, non hanno colore o etnia o religione, manifesto la mia solidarietà nei confronti di chiunque abbia un bisogno. È ingiusto che le donne vengano pagate meno anche se hanno lo stesso punteggio per quanto riguarda le lauree”, spiega l’ex prof, “l’attuale Governo non mi rappresenta, è poco serio. Bisogna ascoltare sempre chi non la pensa come noi, questa è la vera democrazia. Il male peggiore è l’ignoranza, unon non è nemico solo perché indossa il burqa. Ho adottato cinque nipotini, due brasiliani e tre russi, per loro mi getterei in mezzo al fuoco”.
“I miei due figli sono a Roma e lavorano lì, hanno un’apertura mentale che qui non c’è”, afferma la 60enne, “il ddl Pillon va demolito perché è un insulto a tutte le conquiste delle donne. È triste vedere che alcuni sardi hanno svenduto la bandiera dei quattro mori, sono extracomunitari ma forse qualcuno non lo sa e si dovrebbe documentare sull’importanza” del vessillo. “Solinas non mi rappresenta”.