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Amicobus, dipendenti in agitazione:”Temiamo per il posto di lavoro”
Antonello Porru dipendente Ctm da 32 anni e rappresentate sindacale USB lancia l’allarme: “Con l’entrata della nuova cooperativa i lavoratori del servizio trasporto disabili rischiano di perdere il posto. Vogliono ridurre drasticamente le ore di lavoro. Siamo pronti allo sciopero “
Volano corvi neri sul servizio Amicobus del Ctm. C’è grande preoccupaziome fra i dipendenti. Temono di perdere il posto di lavoro dal prossimo 16 giugno. Ovvero quando la nuova cooperativa che ha vinto la gara d’appalto dell’importantissimo servizio di trsporto per disabili e persone non autosufficienti (che serve oltre 2400 persone nel territorio), succederà alla precedente. Sette i dipendenti che lavorano per questo prezioso servizio. Accompagnano su richiesta i malati all’ospedale, alle visite mediche, soddisfano le loro esigenze. Sono affetti da Sla, dializzati, diabetici. Uno dei servizi fiore all’occhiello del Cmt. C’è un grande ma.
Secondo quanto riferisce Antonello Porru, 57 anni, dipendente da 32 dell’azienda cagliaritana e rappresentante sindacale USB il colloquio con la nuova cooperativa non è andato come previsto. Secondo l’articolo 37 dovrebbe assorbire in toto il personale (con gli stessi contratti, qualifiche e orari lavorativi) invece avrebbe comunicato che vi sarà una drastica riduzione delle ore da 34 a 20.
“Capite bene che così uno stipendio da 900 euro si riduce a neanche 500. Non è possibile. Hanno una famiglia da mantenere. Ma la cooperativa non media, la decisione è questa- dice Porru.- Stiamo parlando di lavoratori con la L maiuscola persone che in 11 anni di servizio raramente si sono ammalate o assentate, che vanno a lavorare con entusiasmo. Questa notizia è nefasta per tutti noi. Sto cercando di tenere alto l’umore ma c’è grande preoccupazione”.
Non si vogliono scoraggiare ma sono pronti allo sciopero, e si sono già dichiarati all’azienda in stato di agitazione. “Abbiamo sempre garantito un servizio eccellente raggiungendo ogni anno gli obiettivi dati dalla Regione, vorremmo continuare a poterlo fare con gli stessi diritti” conclude.