Ambiente, dall’Onu notizie apocalittiche: “Un milione di specie estinte tra pochi decenni”

Il rapporto dell’Onu sulla biodiversità: “Stiamo erodendo i pilastri stessi delle nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità di vita del mondo intero”. Nel giro di pochi decenni un milione di specie tra animali e vegetali spariranno per sempre.


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In tempi relativamente brevi, si parla di pochi decenni, un milione di animali e vegetali – l’equivalente di 1/8 di tutte le specie che popolano il pianeta – scompariranno dalla Terra. La colpa stavolta sarà dell’uomo, responsabile di un’offensiva nel confronti della biodiversità senza precedenti. A lanciare l’allerta è l’Onu che la scorsa settimana si è riunito a Parigi. Un dato shock, ma non tutto sarebbe perduto. L’unica speranza per evitare il peggio è quella di porre fine allo sfruttamento intensivo degli ecosistemi per le attività umane.

“La salute degli ecosistemi di cui dipendiamo, così come di tutte le altre specie, si sta deteriorando più velocemente che mai”, ha denunciato il britannico Robert Watson, presidente dell’Ipbes.

In Europa le specie più colpite sono l’allodola e la piccola farfalla blu, mentre un terzo delle api e degli insetti è a rischio estinzione, senza dimenticare scoiattoli rossi, pipistrelli e ricci. 

“Stiamo erodendo i pilastri stessi delle nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità di vita del mondo intero” ha avvertito Watson, sottolineando che “non è troppo tardi per agire, ma solo se cominciamo da subito e a tutti i livelli, da quello locale a quello mondiale”.

La causa della perdita accelerata della biodiversità sono i comportamenti umani. Per evitare il disastro servono rapidi interventi politici per regolamentare lo sfruttamento delle terre e delle risorse naturali, ma occorre anche limitare l’uso di pesticidi, lottare contro l’inquinamento, senza dimenticare una più razionale urbanizzazione. Le attività antropiche hanno già “alterato gravemente tre quarti delle superfici terrestri, il 40 per cento degli ecosistemi marini e la metà di quelli di acqua dolce”, avverte il rapporto Onu.

La perdita di biodiversità avrà un impatto diretto su ciascuno di noi: dal cibo all’energia, dall’acqua potabile alla produzione di farmaci fino all’assorbimento del CO2. “La quantità di elementi della natura che sfruttiamo a vario titolo è immensa. Ed è fondamentale per l’esistenza e la prosperità della vita umana. Anche perché la maggior parte di tali materie prime non è sostituibile”, precisa il rapporto Onu. Tra gli esempi concreti citati, la dipendenza dal legno per la produzione di energia per più di due miliardi di persone, le medicine naturali che ne curano 4 miliardi e la necessaria impollinazione del 75% delle colture da parte degli insetti, specie maggiormente a rischio estinzione.

“Quanto emerge da questo rapporto è devastante – sostiene Martina Borghi di Greenpeace. Nonostante il ruolo fondamentale della biodiversità nella conservazione della vita sul pianeta, il prevalere degli interessi economici ha portato a un tale sfruttamento delle risorse naturali da rischiare ora conseguenze irreversibili”.


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