Dopo le polemiche sulla qualità del lavoro dei suoi dipendenti, una nuova bufera si sta per abbattere su Amazon, pronta a licenziare migliaia di dipendenti: secondo alcune indiscrezioni del New York Times, il colosso americano avrebbe in programma un taglio di circa 10mila posti di lavoro, tra ruoli aziendali e tecnologici, a partire da questa settimana. Il suo fondatore Jeff Bezos, intanto, ha annunciato che è pronto a dare in beneficienza la maggior parte del suo patrimonio del valore di 124 miliardi di dollari .
Il titolo di Amazon ha perso il 2,5% dopo le notizie sulla riduzione di personale. I tagli sarebbero i più grandi nella storia dell’azienda. I licenziamenti segnalati rappresenterebbero meno dell’1% della forza lavoro globale di Amazon e il 3% dei suoi dipendenti aziendali. Il New York Times ha precisato che il numero totale “rimane fluido” e potrebbe cambiare. Amazon non ha risposto a una richiesta di commento, stando a quanto riferito da Cnbc. Amazon aveva 798.000 dipendenti alla fine del 2019, ma al 31 dicembre 2021 1,6 milioni di dipendenti a tempo pieno e part-time, con un aumento del 102%.
Direttamente interessata anche la Sardegna, che conta 1.200 lavoratori a tempo indeterminato. Il primo deposito di smistamento di Amazon in Sardegna sorge in via Nervi nella zona industriale di Elmas, inaugurato a luglio 2021, e dà lavoro a 30 dipendenti e a 70 autisti delle ditte che trasportano i pacchi. Il deposito ha una superficie complessiva di 6.000 metri quadrati e si occupa di garantire il servizio di consegna nel sud Sardegna – da Riola Sardo a Muravera San Vito, dalla zona di Carbonia a Sant’Antioco.
Dal 2014 nell’isola è attivo anche il centro dedicato al customer service. L’investimento per l’apertura del deposito deve essere inquadrato nell’ambito della più articolata strategia volta a potenziare la rete logistica di Amazon in Italia e all’estero.