Dopo l’ennesima bocciatura in finanziaria dell’emendamento che dava copertura all’acquisizione del Centro di Alta Riabilitazione “Santa Maria Assunta” di Guspini, i lavoratori licenziati dopo la chiusura del Centro, nel Maggio 2012, con la promessa che lo stesso avrebbe ripreso gradualmente la sua attività, a far data dal mese di ottobre 2012, per consentire l’esecuzione del completamento dei lavori di messa a norma, si sentono ingannati dalla massima Istituzione Regionale, perché l’impegno fu assunto dallo stesso Presidente Cappellacci, nell’incontro con i sindacati e lavoratori.
“E’ assurdo che per ragioni politiche, a noi oscure- dicono i lavoratori- e che hanno anche determinato trattamenti differenti tra gli stessi lavoratori licenziati, con alcuni ancora chiamati al lavoro con l’interinale ed altri senza stipendio da oltre un’anno e mezza, la Regione Sardegna tenga in ostaggio un Centro di Alta Riabilitazione, fra i più avanzati in Sardegna e non solo, nonostante, a più riprese gli Assessori alla Sanità succeduti, hanno di fronte ai lavoratori, ai cittadini, ai malati ed ai loro familiari garantito l’acquisizione e la rapida riapertura, in quanto, dagli stessi definito Centro di Eccellenza.
A seguito di quanto esposto, un gruppo di lavoratori offesi, a tutela di un patrimonio pubblico, di servizi unici in Sardegna e rari anche a livello nazionale, per la caratterizzazione che stava assumendo sulla riabilitazione pediatrica, tanto che al passaggio del Centro alla ASL si contavano 23 bambini e ragazzi in lista d’attesa, provenienti dal nord Italia, comunicano che a far data di oggi avvieranno un percorso di protesta con lo sciopero della fame presso il Centro “Santa Maria, Assunta”, sino a che non verranno assunti atti concreti, per onorare gli impegni pubblicamente dichiarati ed assunti in sede istituzionale.
Il centro di Alta Riabilitazione “Santa Maria Assunta”, con tutta la dotazione strutturale e materiale non può essere lasciato andare in malora, creando un gravissimo danno alla vasta utenza che aspetta risposte concrete alla salute ed a drammi famigliari ed umani nascosti”.