Il 2013 ha registrato in Sardegna il minimo storico degli ultimi dodici anni negli appalti delle opere pubbliche. Con poco più di 1.100 gare promosse per un valore complessivo di 764 milioni, l’isola segna una flessione rispettivamente del 26% e del 47% rispetto al 2012.
A rivelarlo è una ricerca elaborata dal Centro studi della Cna secondo cui in Sardegna, nel 2013, il mercato delle opere pubbliche ha subito un drastico ridimensionamento per effetto di un fortissimo calo dell’attività delle imprese a capitale pubblico, che hanno ridotto del 30% il numero delle gare e più del 70% l’impegno economico, e degli enti territoriali, per i quali la riduzione del mercato è stata del 20%.
«La crisi generalizzata dei principali committenti risulta amplificata rispetto alle altre aree del Paese. – spiegano Francesco Porcu, e Mauro Zanda rispettivamente segretario regionale della Cna e presidente di Cna Costruzioni – Nel resto d’Italia gli enti territoriali hanno infatti ridotto la loro domanda del 7%, le imprese pubbliche solo del 2% in termini di numero, e del 27% in termini economici, percentuali comunque assai più ridimensionate che in regione».
Lo scorso anno sono stati i comuni sardi a risentire maggiormente del perdurare della crisi e dei tagli alla spesa pubblica, riducendo il numero delle gare promosse da più di 1.200 (1.228) a meno di 900 (879), pari ad una flessione del 28%. Il minor numero di interventi corrisponde ad una minore spesa, che scende da 362 a 293 milioni (-19%).
Tra le imprese il calo maggiore si deve a quelle che gestiscono la rete stradale: nel 2012 avevano promosso 23 interventi per 655 milioni, il 45% del mercato totale, lo scorso anno sono solo 14 gli interventi, per un valore in gara di poco superiore a 20 milioni (meno del 3% del mercato). Si deve però considerare l’eccezionalità del risultato del 2012, quando l’Anas ha mandato in gara sette maxi lotti di importo unitario superiore a 50 milioni, per complessivi 645 milioni, tutti relativi all’adeguamento dell’itinerario Olbia-Sassari.
La rilevazione della Cna registra dunque il calo verticale di grandi opere stradali e piccoli interventi promossi dai Comuni.