Alghero in guerra contro Abbanoa: “Fatture salate mentre viviamo una situazione drammatica”

La durissima lettera del sindaco Mario Conoci: “Mentre tutti stiamo vivendo un’emergenza economico-sanitaria, Abbanoa si è precipitata a recapitare bollette decisamente elevate”


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Una lettera durissima, quella scritta dal sindaco di Alghero Marco Conoci. Nel mirino c’è Abbanoa, e il primo cittadino chiede un intervento urgente da parte di Solinas. Il motivo? Le bollette che arrivano anche nel pieno dell’emergenza Coronavirus. Ecco, di seguito, il messaggio di Conoci:

“Nel mio intervento presso la Regione chiedo di mettere in atto tutte le azioni necessarie a fermare il comportamento profondamente ingiusto del gestore del Servizio Idrico. Mentre la nostra comunità nella sua interezza, comprese le forze dell’ordine, le istituzioni sanitarie, i volontari, i Servizi Sociali, la Protezione Civile comunale, l’intera struttura del Comune di Alghero è impegnata a fronteggiare e gestire il quadro drammatico determinato dalle conseguenze della grave emergenza economico-sanitaria che ci ha colpito, Abbanoa si è precipitata a recapitare agli algheresi fatture con le quali chiede il pagamento di importi, presumo e spero esatti, decisamente elevati. Da una prima verifica, risulta che l’esosità delle pretese dipende dall’addebito in fattura degli adeguamenti tariffari TICSI. Cioè di una voce che assomma aumenti di tariffa di anni precedenti che solo e proprio oggi vengono addebitati e richiesti agli utenti”.

“Mi rivolgo al Presidente della Regione Christian Solinas, all’Assessore ai lavori Pubblici Roberto Frongia, all’Assessore agli Enti Lcali Quirico Sanna, al Presidente dell’Egas Fabio Albieri, al Presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, chiedendo un autorevole intervento presso il gestore unico affinché siano poste in essere quelle azioni da tempo e da più parti invano invocate che censurino definitivamente un comportamento profondamente ingiusto che Abbanoa continua a perpetrare nei confronti dei sardi. A fronte di consumi di pochi metri cubi di acqua, sono state emesse fatture che raggiungono anche il migliaio di euro
in altri casi, la maggior parte, l’esosità della pretesa è determinata dalla perseverante, pervicace cattiva abitudine di Abbanoa di fatturare cumulativamente più annualità. Pare proprio che la grave situazione di emergenza nazionale, paragonabile solo a quella che l’Italia dovette affrontare dopo il secondo conflitto mondale, riguardi tutti fuorché Abbanoa. Il gestore unico del nostro servizio idrico integrato regionale pare indifferente a quanto accaduto, continuando, peraltro, a tenere quell’atteggiamento ingiustificatamente aggressivo da più parti in passato denunciato, censurato persino dai tribunali che hanno inflitto ad Abbanoa pensanti sanzioni per le pratiche commerciali aggressive e scorrette poste in essere nei confronti degli utenti sardi. Un comportamento profondamente sbagliato non scalfito neppure dalla circostanza che centinaia di sardi si sono trovati senza nessuna colpa, da un giorno all’altro, senza un reddito. Senza mezzi di sostentamento”.

“In un momento in cui l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente ARERA ha disposto con deliberazione n. 60/2020/R/COM del 12/03/2020, integrata, modificata e prorogata con deliberazioni n. 117/R/COM del 02/04/2020 e n. 124/R/COM del 13/04/2020, la sospensione delle procedure di distacco per morosità delle utenze di luce, gas e acqua ed ha previsto la possibilità di rateizzare senza sanzioni e interessi i debiti derivanti da fatture recapitate agli utenti tra il 10/03/2020 ed il 03/05/2020, Abbanoa decide di addebitare proprio in questo difficile momento gli adeguamenti tariffari ai sardi. Di inviare fatture relativi a consumi di più annualità. Un atteggiamo davvero esecrabile che evidenzia l’incrollabile e naturale inclinazione del gestore unico ad essere impermeabile alle vicende dei sardi. Eppure Abbanoa gestisce l’erogazione della più importante risorsa di cui le persone necessitano ed è partecipata da soggetti pubblici importanti, enti ed istituzioni che hanno come primario ed irrinunciabile obbiettivo costituzionalmente tutelato, di garantire il dignitoso benessere della collettività”.


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