Alessandro, giovane promoter sardo: “La nostra categoria completamente dimenticata dallo Stato”

Alessandro Marongiu, 32 anni, si fa portavoce dei promoter/steward e lancia il grido di allarme di quella che definisce “una categoria invisibile completamente dimenticata dal Governo” in questa emergenza: “Si ricordano di noi quando dobbiamo pagare le tasse, non abbiamo accesso ai contributi né diritto alla cassa integrazione”


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C’è un’altra categoria di lavoratori che si sente totalmente dimenticata dal governo in questa emergenza. E’ quella dei promoter.

Alessandro Marongiu, 32 anni di Guspini, racconta per la rubrica l’Angolo dei lettori quello che è il loro grande disagio: “Mi faccio portavoce della categoria dei promoter/steward e delle altre figure che fanno parte delle attività “In-store promotion”. Quelle figure professionali che quando andate nei punti vendita della grande distribuzione trovate sempre là, pronte a consigliarvi e darvi assistenza. Bene, la mia categoria, lancia un forte grido d’allarme, in quanto completamente abbandonati dallo Stato, in quanto una piccolissima parte dei colleghi ha avuto la fortuna di avere i contratti in “collaborazione coordinata continuativa in gestione separata INPS” alla quale, questa categoria contratto consente, di accedere al bonus dei 600€. Mentre invece, una grandissima parte dei colleghi e rimasta completamente fuori, sia dalle 600€, che dalla cassa integrazione in deroga, in quanto, secondo alcune normative, anche se le date tra agenzia e promoter sono state concordate, ci deve essere per forza una chiamata, o addirittura, non avendo l’indennità di disponibilità, non abbiamo diritto a nessuna indennità”.

“Io e tantissimi colleghi,  – prosegue – abbiamo avuto un annullamento di tutte le date lavorative concordate per il mese di marzo, aprile e maggio, conseguenze pesanti sul reddito. Oltretutto, tengo a sottolineare, che per una parte dei colleghi era l’unica entrata possibile. Ora, io sono qui a chiedervi il vostro aiuto, e fare sentire la nostra voce, come categoria, che siamo invisibili per lo stato, quando c’è da dare, mente invece ci conoscono, quando dobbiamo pagare le tasse, con la dichiarazione dei redditi. Noi, come categoria, chiediamo dei contratti che vadano a tutelare i nostri diritti, non che vadano a calpestare i nostri diritti. Noi, chiediamo, che la nostra categoria, abbia accesso alla cassa integrazione in deroga, e che tramite essa, sia tutelato il nostro salario (già, di per sé precario) , in modo da indennizzare le ore lavorative perse, causa annullamento date promozionali causa covid19”.