Forza Italia accusa la Giunta regionale di mettere in ginocchio la Sanità privata. La delibera 23/25 del 2017 relativa ai tetti di spesa per l’acquisto da parte dell’Azienda ATS (Azienda Tutela Salute) per la tutela della Salute delle prestazioni sanitarie e socio – sanitarie da assegnare alle strutture private accreditate per l’anno 2017, è poco comprensibile con criteri che rischiano di essere poco equi e soprattutto si rischia di far pagare ai cittadini le visite e le prestazione extra badget, oppure di non farle, danneggiando così i servizi sanitari che le strutture private, in quanto accreditate, eseguono in nome e per conto della Sanità pubblica.
In particolare Alessandra Zedda, vice-capogruppo di Forza Italia e Pietro Pittalis, capogruppo FI, puntano il dito contro le linee di indirizzo generali che prevedono il tetto di spesa dell’azienda assegnato per ciascuna macroarea, ad eccezione dell’assistenza ospedaliera, che sarà ripartito all’80% e il 20%, invece, sulla base di criteri preventivamente determinati dal Direttore Generale dell’ATS. L’ATS, infatti, procederà ad assegnare un contratto annuale con un badget per singolo operatore considerando il fatturato storico dell’ultimo triennio, la capacità erogativa della Struttura, la dislocazione delle strutture erogatrici nel territorio con la finalità di favorire la concentrazione dell’offerta.
I forzisti Zedda e Pittalis, non ci stanno e precisano: “I criteri adottati dalla delibera sono poco chiari e per nulla specifici, il criterio del territorialità si presta a interpretazioni di parte e potrebbe favorire alcune strutture piuttosto che altre e peggiorare la fruizione dei servizi sanitari nei territori. La Giunta regionale e direttore ATS, che deciderà in autonomia sulla destinazione del 20% in base alla territorialità, hanno poi bloccato il tetto del badget a giugno 2016 ovvero paralizzando la programmazione finanziaria, che è stata invece annuale, delle strutture private accreditate al servizio pubblico. Principi confusi, in ritardo e a tratti poco rispettosi e per quanto ci riguarda puri iniqui, mettono in ginocchio la Sanità privata che davvero potrebbe arrivare ai licenziamenti e avere gravi difficoltà finanziarie. Ancora siamo di fronte a decisioni di una Regione che pur di tagliare i costi dove non dovrebbe nei servizi utili e importanti, continua a penalizzare i diritti dei cittadini alla salute e a remare contro quelle aziende che offrono servizi di qualità sostituendosi a volte anche alle Sanità pubblica, riducendo i tempi delle liste d attesta”.