Albergo di lusso a Buoncammino e gallerie commerciali alla stazione: ora si parte

Regione e Comune gettano le basi per il capoluogo del futuro che dovrà cambiare volto entro il 2030. Ma per l’ex carcere e piazza Matteotti si partirà già nei prossimi mesi


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Buoncammino, albergo di lusso all’ex carcere. Il vecchio penitenziario è uno degli edifici al centro di una discussione avviata tra Regione e Comune sul futuro dei tanti edifici dismessi in città. Le partite sono tante (ex ospedale Marino, quartiere fieristico, piazza Matteotti, compendio Sa Illetta) ma qualcuna andrà molto più rapidamente di altre. Perché l’amministrazione comunale ha dei fondi che rischia di perdere e perché l’amministrazione regionale è in scadenza di legislatura e vuole lasciare tracce concrete anche nel capoluogo.

Regione e Comune di Cagliari si sono incontrati ieri per la prima volta. L’inizio di un percorso a tappe che farà cambiare volto alla città entro il 2030. Ma ci sono partite che potrebbero sbloccarsi già nei prossimi mesi. Come quella dell’ex carcere di Buoncammino che avrà una corsia privilegiata. Attualmente l’edificio ospita uffici ministeriali, mentre la parte dove si trovano le celle è abbandonata a degradata. Servirà prima una trattativa col Demanio che chiederà in cambio locali per il trasferimento delle attività attualmente presenti in viale Buoncammino, mentre Regione e Comune vorrebbero gratis la struttura in base alle norme dello Statuto Speciale.

L’idea è quella di una struttura mista. Una parte dell’edificio rimarrà in mano pubblica. L’Università ha già avanzato la candidatura. Difficile l’ipotesi delle residenze per studenti, mentre prende corpo la possibilità che il Rettorato voglia spostare nel vecchio carcere uffici che oggi si trovano nel polo di viale Sant’Ignazio. Mentre un’altra parte del penitenziario va verso la privatizzazione. L’ipotesi è quella di un albergo di lusso (il panorama è mozzafiato su quasi tutti i lati dell’edificio), fatto di poche stanze per sfruttare al meglio gli spazi a disposizione. Ma servirà prima un confronto con la Soprintendenza (sulla struttura incombono vincoli monumentali molto stringenti) per capire i margini possibili di intervento.

L’altra partita che deve partire in fretta è quella di piazza Matteotti. Regione e Comune sono d’accordo. L’idea è quella di demolire la vecchia stazione dell’Arst e spostare il capolinea del Ctm e dell’Arst all’interno degli spazi dismessi delle ferrovie su via San Paolo e fare di piazza Matteotti una piattaforma che guarda al porto e al mare. Ma servirà qui un’interlocuzione con le Ferrovie, per agevolare la quale Zedda e Erriu contano di coinvolgere direttamente il ministro dei Trasporti Graziano Del Rio. La stazione ferroviaria accorpata ai capolinea dei bus Ctm, dell’Arst e della linea di metropolitana di superficie, diventerà un centro intermodale di alto livello. E potrebbe ospitare gallerie commerciali come accade nelle grandi città italiane ed europee.


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